dalla pagina
http://www.disinformazione.it/site_pluto.htm
(di Angelo
Azzalini –
Assemblea Permanente “No Dal Molin – Commissione Basi”)
Site Pluto è una base sotterranea degli USA ed appare in
stretto collegamento fisico con la base militare di San Rocco-Santa
Tecla, sovrastante Site Pluto al vertice della collina di Longare, e con
l’altro importante sito di Tormeno-Fontega, formando un unico
complesso militare.
Almeno fino al
1992, ha
ospitato circa 200 bombe atomiche e
1.000 kg
di plutonio, a stretto contatto con il paese di Longare ed a pochi km da
Vicenza, non osservando le minime condizioni di
sicurezza per i Cittadini vicentini.
Lo studio, pubblicato dal Presidio Permanente con il titolo
“Site Pluto, ieri, oggi, domani”, accende i riflettori sulle
gallerie di Longare, luogo di Pace e di aggregazione sociale fino a che
gli USA non ne fecero “il più importante deposito d’armi atomiche
in Italia ed uno dei più importanti d’Europa”.
I Diritti dei Cittadini di Longare e di tutto il territorio vicentino
sono stati sistematicamente violati, lasciandoli nella completa oscurità
sui rischi per la loro salute derivati dalla presenza di un simile
arsenale di morte.
Purtroppo, nella “democratica” Italia le questioni
militari sono avvolte dall’impenetrabile coltre di almeno 9 accordi
internazionali Italia-USA su cui è posto il sigillo del Segreto di
Stato.
Tutto avviene sopra la testa e l’incolumità dei Cittadini; ci si
occupa soprattutto di soddisfare “il complesso militare-industriale”
denunciato sin dal 1961 dal Presidente americano ed eroe della guerra al
nazismo D. Eisenhower.
Non è un caso che, in questi giorni, sia calato un
poderoso “silenzio mediatico” su tutto l’affaire Vicenza: i
Cittadini non devono sapere.
Ora l’Amministrazione Bush vuole che Vicenza diventi uno strumento di
prima importanza della folle strategia di “guerra infinita” ed
“esportazione della Democrazia”.
L’Italia, però, è un paese senza nemici e nessun Stato straniero
minaccia i confini.
L’articolo 11 della Costituzione sancisce il ripudio
della guerra e l’Italia ha firmato il Trattato contro la
proliferazione nucleare (1968).
Il Governo Prodi-D’Alema-Parisi dimentica tutto questo e stoltamente
segue le follie di Washington, condite di bugie e disinformazione (si
veda al proposito il libro autobiografico di Tenet, ex capo della CIA,
che svela le criminali menzogne con cui si fabbricarono le prove per
attaccare l’Iraq).
D’altro canto, come affermava profeticamente Eisenhower tutti noi
Cittadini “... non dobbiamo mai permettere che il peso di questa
combinazione di poteri metta in pericolo le nostre libertà o processi
democratici. Non dobbiamo presumere che alcun diritto sia dato per
garantito.”
IL PASSATO
Site Pluto era al servizio della strategia di generali che
prevedevano l’uso di armi atomiche nella
nostra pianura Padana per ostacolare un ipotetico invasore:
mine atomiche da porre su ponti e strade, proiettili d’artiglieria e
missili, anch’essi atomici da sparare nel Triveneto.
Si sapeva che le nostre frontiere orientali erano fragili e che
avrebbero resistito pochi minuti.
Si accettava perfino che il 92% dei nostri giovani soldati di leva,
fanti ed alpini, fossero destinati alla morte anch’essi in poco tempo,
solo per rallentare il nemico e dare il tempo di preparare le bombe
atomiche.
Si accettava di lanciare le bombe di Site Pluto sulle
nostre case e sulla nostra terra.
Il cinismo criminale del complesso militare-industriale non ha mai avuto
dei limiti.
Le bombe atomiche di Site Pluto erano tutte estremamente insicure. Il
Senatore Ted Kennedy chiese che cosa bisognasse fare per portarle ad un
“accettabile livello di sicurezza”. Gli esperti gli risposero che
come minimo non andavano trasportate in aria. Questo non impedì agli
USA di usare elicotteri quando le rimossero dalle gallerie (si veda al
proposito la foto di un elicottero in volo presente nel sito www.sitepluto.com
con la didascalia “Last flight out of “items” from Pluto,
1992”
. Si noti il termine
“items”, vale a dire “articoli” per definire quegli orribili
strumenti di morte che sono le bombe atomiche).
Nel 1992, Site Pluto chiuse per un paio d’anni, perché successe un
incidente a qualche bomba atomica stivata in galleria con dispersione di
materiale nucleare pericolosissimo.
Si hanno le prove che per due giorni grandi betoniere fecero la spola
cementando l’interno di una galleria.
Le indagini delle autorità preposte alla salute pubblica furono
limitate, superficiali ed approssimative.
I vertici militari risposero che non “si ravvisa la
necessità di un incontro chiarificatore”.
Quel che ora noi vediamo sono le conseguenze catastrofiche sulla salute
dei Cittadini, evidenziate da accurati studi scientifici (la tesi di
Laurea di Roberta Toniolo e lo studio del Distretto Sud-Est).
Essi riportano dati agghiaccianti sulla mortalità da tumore nell’ULSS
N.6 nell’ampio periodo
temporale tra il 1990 ed il 2003.
Li riassumiamo:
- La mortalità
per leucemia e tumori linfatici (malattie strettamente legate alle
radiazioni) nell’ULSS N.6 è di 21,9 casi ogni 100.000 abitanti.
In Italia, nello stesso periodo, è di 4-5 ed
in Veneto 4-6;
- La mortalità
per tumore nell’ULSS N.6 è 256-257 casi ogni 100.000 abitanti.
In Italia è di 118-146 ed in Veneto di 123-165;
- Si muore un po’ di più per tumore nei Distretti di
Vicenza, Est e Sud-Est, un po’ meno nel Distretto Ovest. Ci chiediamo:
è un caso la coincidenza con l’ubicazione dei siti militari USA?;
- Tra il 1990 ed
il
1999 a
Longare si sono verificati 24,8 casi di decesso per tumore al fegato per
ogni 100.000 abitanti e 30,2 per leucemia e tumori linfatici.
Queste malattie sono dovute entrambe all’effetto delle radiazioni (il
tumore al fegato, oltre che da infiammazioni croniche, anche da contatto
con il plutonio, l’ingrediente delle bombe atomiche).
IL PRESENTE ED IL
FUTURO
Realizzando lo studio “Site Pluto, ieri, oggi, domani”
si è compreso che questa base è strettamente legata ed interconnessa
con tutti i lavori che interessano le basi USA del territorio vicentino.
Vicenza è considerata un “valore duraturo” dai responsabili
militari USA.
Da questa “Base Operativa Principale” possono partire spedizioni
militari in Africa ed in Medio Oriente entro 36 ore.
Il complesso militare-logistico è ideale:
- una
città occidentale sicura, finora ospitale e con buone infrastrutture in
cui i soldati possano ritemprarsi prima e dopo le battaglie (Vicenza)
con un ospedale psichiatrico per le cure dei reduci (si parlava di
Montecchio Precalcino);
- una
grande base consolidata nel territorio da decenni (Ederle);
- un
aeroporto d’appoggio non grande ma in area urbana (Dal Molin);
- un
quartiere dormitorio a pochi minuti dalla Ederle (Quinto Vicentino);
- un
deposito sotterraneo immenso protetto da strati di roccia e cemento in
cui stoccare armi e veleni, con un centro di intelligence che
resisterebbe anche ad un attacco atomico (Longare-Tormeno);
- un’area
per esercitazioni ed addestramento delle truppe tranquilla ed adiacente
alla base in cui sparare senza vincoli, sperimentando nuove armi (S.
Rocco di Longare);
- un
aeroporto di grandi dimensioni dotato di armi nucleari a poca distanza,
vero trampolino di lancio per ogni azione della 173 Airborne (Aviano);
- un
secondo aeroporto anch’esso dotato di armi nucleari a poca distanza (Ghedi-Torre);
- il
tutto sotto la coperta protettiva di un segreto militare impenetrabile.
Da circa 7 mesi si assiste ad una profonda ristrutturazione
di Site Pluto, Fontega-Tormeno e San Rocco-Santa Tecla che va di pari
passo con il progetto Dal Molin, l’ampliamento della Caserma Ederle ed
il prospettato villaggio residenziale di Quinto. E’ una strategia che
vuole trasformare Vicenza in una città che esporta morte e distruzione
in lontane contrade del nostro pianeta, seguendo il folle progetto della
guerra infinita e dell’esportazione della democrazia. Il 28 febbraio
2007 il Senatore a vita Francesco Cossiga, ex-Presidente della
Repubblica (quindi, teoricamente, difensore della Costituzione della
Repubblica) e per sua stessa definizione “guerrafondaio”, ha avuto
la bontà di informarci dell’esistenza del piano “Punta di
Diamante” che prevede l’utilizzo della 173 Brigata Airborne
americana come “strumento del piano di dissuasione e di ritorsione
anche nucleare”. Negli ultimi anni,
la NATO
ha mutato la sua destinazione originaria di patto difensivo per divenire
strumento di offesa. Questa “mutazione genetica” sta generando
numerosi imbarazzi al trio Prodi-D’Alema-Parisi in Afghanistan, luogo
in cui l’Italia sta combattendo una guerra vera. Sul campo si
combatte, mentre le più alte cariche dello Stato (in prima fila il
Presidente Napolitano) straparlano di “guerra umanitaria” (due
parole opposte ed inconciliabili) e di guerra intrapresa nel rispetto
dell’articolo 11 della Costituzione. La realtà è molto più oscena e
volgare. Il Governo Prodi si è affrettato a soddisfare gli appetiti del
complesso militare-industriale italiano, che fattura la colossale cifra
di 10 miliardi di Euro all’anno ed esporta la morte in ogni parte del
mondo.
Al pio Prodi non ha fatto certo velo la lettura del Vangelo
quando ha aumentato del 13% gli stanziamenti per armamenti o quando ha
dato, da un paese estero e senza aspettare nemmeno di tornare a casa, l’ O.K. all’Ambasciatore USA per il Dal
Molin, trampolino di lancio per ogni futura distruzione. In questo
contesto è inserito Site Pluto (o Comm Site, seguendo l’attuale
denominazione), centro nevralgico di telecomunicazioni e stoccaggio
d’armi e veleni. Contro questo disegno che non ci appartiene
combattiamo, con la forza di un movimento non-violento e la
determinazione della ragione. Noi oggi raccogliamo l’eredità del
gruppo “Presenza Longare” che da 20 anni ogni domenica alle 10.00
percuote, con il silenzio e la forza morale della Pace e della Dignità,
la prepotenza incivile e barbara dei distributori di morte che stanno
oltre i fili spinati, le recinzioni ed i minacciosi cartelli di Site
Pluto. Con “Presenza Longare” camminiamo insieme per aprire la
strada ad un mondo più giusto, libero dalla paura e dall’ignoranza.