martedì 29 novembre 2016

Le relazioni ufficiali sul crollo del World Trade Center non sono veritiere: così afferma un ex dipendente del NIST.

dalla pagina http://www.prnewswire.com/news-releases/reports-on-collapse-of-world-trade-center-dont-add-up-says-former-federal-employee-300369082.html

COMUNICATO STAMPA

Notizia fornita da Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre (AE911Truth)

New York, 28 novembre 2016. L'indagine durata sei anni svolta dal NIST (Istituto Nazionale per Standard e Tecnologia) sulla caduta delle Torri Gemelle e dell'Edificio 7 del WTC l'11 settembre 2001, che ha riscontrato che gli incendi furono responsabile in tutti e tre i crolli, fu guidata da "conclusioni pre-determinate", afferma un ex dipendente dell'agenzia in una lettera pubblicata la settimana scorsa dalla rivista della Società Fisica Europea, Europhysics News.

Peter Michael Ketcham, il quale dal 1997 al 2011 lavorò presso la High Performance Systems and Services Division (Divisione dei Sistemi e Servizi ad Alte Prestazioni) del NIST e successivamente nella Mathematical and Computational Sciences Division (Divisione di Matematica e Scienze Informatiche) racconta di essersi infuriato quando ha letto le relazioni dell'agenzia per la prima volta all'inizio di quest'anno.

"Il NIST che conoscevo", ha scritto, "era intellettualmente aperto, mai sulla difensiva e disponibile a prendere in considerazioni spiegazioni alternative. Più approfondivo e più evidente diventava che NIST aveva raggiunto una conclusione predeterminata ignorando, scartando e negando l'evidenza".

Il biasimo del sig. Ketchman per lo studio del suo precedente datore di lavoro rappresenta il primo caso in cui qualcuno con legami veso l'agenzia ha messo in discussione le sue conclusioni che gli incendi furono la causa [dei crolli], sebbene le due relazioni dell'agenzia sono state oggetto di intenso dibattito dalla loro pubblicazione nel 2005 e, rispettivamente, 2008. Un folto gruppo di ingegneri e altri esperti, in aggiunta a una significante schiera di cittadini, da tempo sostengono che la distruzione di quegli edifici fu causata da esplosivi e non dall'impatto di aerei.

Europhysics News ha pubblicato sia la lettera del sig. Ketchman che una dichiarazione del NIST, in seguito alla pubblicazione sulla stessa rivista in agosto di un controverso articolo da parte di due ingegneri, un fisico e un membro dello staff della organizzazione AE911Truth. L'articolo, "15 anni dopo: sulla fisica dei crolli di grattacieli", è stato scaricato oltre 350mila volte, secondo il sito web.

Il sig. Ketcham ha menzionato il famoso articolo come un esempio della crescente consapevolezza della "discrepanza fra i rapporti del NIST sul WTC e un ragionamento logico". Ha concluso la sua lettera invitando il NIST a "denunciare [to blow the wistle ona vuotare il sacco su] se stesso ora finché c'è ancora tempo".

L'ex dipendente del NIST ha detto a AE911Truth che continuerà a far conoscere il suo punto di vista e a chiedere pubblicamente una nuova indagine. La lettera del sig. Ketchman è a p. 43 dell'ultimo numero di Europhysics News.

FONTE: Architects and Engineers for 9/11 Truth
http://www.ae911truth.org/
 

giovedì 24 novembre 2016

Altri sei mesi per completare lo studio su WTC 7

dal sito http://www.wtc7evaluation.org/

Il dr. Leroy Hulsey condivide i suoi risultati preliminari
relativi al modello matematico per spiegare
la caduta del WTC 7 l'11 settembre 2001


Il dr. Leroy Hulsey, direttore del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale all'Università dell'Alaska a Fairbanks (UAF) da 18 mesi ha intrapreso lo studio di modellistica al computer sul crollo dell'Edificiio 7 del World Trade Center (WTC 7).
Il dr. Hulsey aveva già annunciato le sue scoperte preliminari alla conferenza Justice In Focus a New York City il 10 e 11 settembre scorsidurante la quale ha affermato categoricamente che c'è una probabilità pari a zero che il WTC 7 sia collassato a causa degli incendi che lo hanno interessato l'11 settembre.

Da allora ha fatto altre due presentazioni: la prima il 29 settembre al capitolo degli studenti UAF del Società Americana degli Ingegneri Civili (ASCE); la seconda il 19 ottobre alla Sezione di Fairbanks dell'ASCE, di cui il dr. Hulsey fu precedentemente presidente

Come egli spiega nelle sue presentazioni, con il suo team negli ultimi sei mesi dello studio esaminerà in modo esaustivo altri scenari che abbiano portato al crollo. Studieranno anche la risposta dell'edificio alla perdita di singoli pilastri e cercheranno di simulare i tipi di cedimenti richiesti per far crollare l'edificio nel modo osservato l'11 settembre. 

Quando la relazione finale sarà stata pubblicata, il dr. Hulsey inizierà a inviare le sue osservazioni alle principali riviste di ingegneria e parteciperà a conferenza in giro per gli USA.

Attendiamo con ansia il completamento di questo studio... 

lunedì 21 novembre 2016

Silverstein, le Torri Gemelle e la Port Authority di New York

dalla pagina http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/12_Dicembre/07/torri.shtml

[2004, dodici anni fa...] 
La vittoria di Silverstein: così potrà ricostruire Ground zero
Torri, le assicurazioni pagheranno il doppio

Una giuria di New York stabilisce che gli attacchi al WTC furono due, inchiodando così le compagnie a una doppia copertura

Larry A. Silverstein (Reuters)
NEW YORK - L'uomo che si è comprato le torri e poi le ha perse, al secolo Larry A. Silverstein, l'ha spuntata: una giuria federale di New York ha deciso che quelli subiti l'11 settembre 2001 dal World Trade Center furono due distinti attacchi terroristici. La differenza non è da poco, perché in ballo ci sono i miliardi di dollari di risarcimenti che l'imprenditore immobiliare Silverstein, l'uomo che aveva affittato in leasing il WTC [un leasing di 99 anni e una assicurazione contro atti terroristici non erano mai avvenuti prima] solo sei settimane prima che fosse distrutto, pretende dalle compagnie d'assicurazione. Concretamente, la decisione dei giudici newyorchesi significa che le dieci compagnie coinvolte nella
vicenda dovranno versare a Silverstein il doppio di quanto gli avevano riconosciuto, per complessivi 7 miliardi di dollari. «E' stata una grande vittoria», ha commentato con motivato entusiasmo Silverstein.
LA VERTENZA - Il verdetto mette fine a lunga battaglia a colpi di carte bollate. Subito dopo il disastro dell'11/9, le compagnie assicurative da una parte e Silverstein dall’altra hanno cercato di trovare un accordo, ma senza successo. Il caso è così finito davanti ad una corte di New York. Silverstein ha sempre sostenuto che i danni subiti dalla sua proprietà erano due e distinti perché le torri sono state colpite da due aerei partiti da diverse località. Le assicurazioni invece hanno sempre difeso il principio dell’unico danno, perché si è trattato di eventi concatenati.
LE NUOVE TORRI - La decisione di NY viene ora giudicata di ampio rilievo in particolare per il futuro dell'area di Ground Zero, perché Silverstein, 73 anni, è l'imprenditore che dovrà ricostruire i nuovi edifici e gli esperti ritengono che avrebbe potuto trovarsi a corto di soldi se fosse stata riconosciuta la tesi dell'attacco singolo. Ora il verdetto dei giudici quasi certamente assicura che la Freedom Tower, progetto che vale 1,5 miliardi di dollari, sarà costruita sulle ceneri delle due Torri abbattute dai jet dirottati dai terroristi islamici. Secondo Silverstein, la ricostruzione richiederebbe 9 miliardi di dollari.
 

[Silverstein ricevette 4.1 miliardi di dollari dalle assicurazioni.
Poi intentò causa, ma la perse, anche contro le compagnie aeree i cui velicoli furono 
- forse - usati per colpire le Torri Gemelle.]

dalla pagina http://www.maurizioblondet.it/nuovi-vecchi-attorno-trump-tanto-vale-imparare-conoscerli/

[2001, poche settimane prima dell'11 settembre
Hanno  affittato le Twin Towers a Silverstein

Eisenberg
Lewis Eisenberg – capo del settore “private equity” del fondo speculativo Granite Capital International Group, Eisenberg presiede alle finanze del Republican National Committee. E’ – dice JTA [Jewish Telegraphic Agency] – “uno dei  pochi  dirigenti della Coalizione Ebraica Repubblicana che non ha preso le distanze   dalla candidature di Trump”, anzi è stato un grosso donatore. Solo 9 dei 55 dirigenti della Republican Jewish Coalition  si  sono dichiarati pro-Trump. Eisenberg ha assicurato la JTA che Donald “è un forte avvocato per Israele” e le sue cause.
Notizia significativa: Eisenberg, nei giorni dell’11 Settembre, era  presidente della Port Authority (l’ente portuale) di New York, la proprietaria del World Trade Center con le due torri abbattute dalla cosiddetta al Qaeda.

Glassner
Michael Glassner  – Trump l’ha scelto un anno fa  ad essere il suo direttore politico nazionale, perché Glassner (che ha una sua ditta di consulenza) è  molto desiderato “per la sua esperienza nel rapportarsi con l’elettorato ebraico”. Per questo è stato direttore della campagna di McCain nel 2008, e  prima di George  W. Bush nel 2000.
Nel 2001 era  il numero 2 della Port Authority di New York subito sotto Eisenberg, ed è stato lui,  nell’aprile 2001, a affittare l’intero WTC con le due torri e altri cinque edifici,  per 99 anni [non era mai successo prima nella storia del WTC] a 3,2 miliardi, a Larry Silverstein.  Il noto immobiliarista J  che, previdente, fece subito assicurare le due Torri contro due distinti disastri aerei. Sicché  quando le Twin Towers collassarono, lui, che aveva pagato una sola rata dell’affitto di 99 anni,  si fece risarcire dalle assicurazioni con 7 miliardi di dollari.
Oggi  Glassner è anche esponente di spicco dell’AIPAC (American Israeli Public Affairs Commitee), la lobby pro-Israele  più temuta dai politici, e quindi la più obbedita. “Il mio interesse nella causa di Israele  è cresciuto esponenzialmente dopo l’11 Settembre”, ha dichiarato  Glassner: “ho capito che l’Islam radicale rappresenta una vera minaccia per tutti noi americani, e specialmente per me in quanto ebreo”.  Il che va lodato  come un notevole esempio di chutzpah [impertinenza, insolenza].
 
 

venerdì 18 novembre 2016

NO GUERRA NO NATO

dalla pagina https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale

Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla NATO
per un’Italia neutrale

Portare l'Italia fuori dal sistema di guerra
Attuare l'articolo 11 della Costituzione

L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno. 
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno. 
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva. 
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”,  per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza  che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare. 
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola  la nostra Costituzione,  in particolare    l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali. 
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali. 
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici. 
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo. 
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.

Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla Nato
per un’Italia neutrale.
LA PACE HA BISOGNO ANCHE DI TE
 

martedì 15 novembre 2016

Siria: chi sono i "White Helmets" ["Caschi Bianchi"] ?

dalle pagine:

La doppia vita dei White Helmets: volontari soccorritori o mercenari terroristi?
 "Gruppo di supporto ai terroristi e strumento della propaganda occidentale"
La giornalista indipendente e ricercatrice britannica Vanessa Beeley afferma che i "White Helmets", costituiti da militanti che hanno invaso Aleppo, sono un gruppo di supporto ai terroristi,  finanziato dall'Occidente e mascherato in modo fraudolento da organizzazione umanitaria.
I White Helemts non sono gli eroi che i "mainstream media" (i mezzi di comunicazione ufficiali) vorrebbero farci credere, confondendoli volutamente con la Difesa Civile Siriana. Continua la giornalista, recentemente ritornata dalla Siria: "Questa organizzazione è uno stato-ombra fraudolento creato dalla NATO semplicemente per diffondere la propaganda per demonizzare il governo di Assad e anche demonizzare l'intervento legale della Russia in Siria". "Dalle informazioni raccolte i White Helmets agiscono come gruppo di supporto al terrorismo, nel senso che portano equipaggiamento, armi e soldi in Siria".  
I White Helmets furono formati da un consulente britannico, James Le Mesurier, nel 2013, che ha collegamenti con Blackwater, una delle più conosciute società private per la sicurezza, usata dalla CIA... I White Helmets non sono addestrati in Siria ma in Turchia e poi vengono inseriti nelle aree come Aleppo est.  

La vera Difesa Civile Siriana smaschera i White Helmets voluti dalla NATO come impostori collegati ai terroristi

Un volontario della vera e legittima Difesa Civile Siriana ha dichiarato a Beeley che i White Helmets "sono cresciuti dalle fazioni militanti che hanno invaso Aleppo nel 2012". Come altre finte ONG umanitarie, i White Helmets sono stati inseriti per destabilizzare e denigrare lo Stato siriano, facendo propoganda per un cambio di regime attraverso i media dell'Occidente e degli Stati del Golfo. Nonstante il fatto che sono stati fondati e sono tuttora generosamente finanziati da Stati membri della NATO, e in particolare da USA e UK, i White Helmets dichiarano la loro totale indipendenza: una farsa fuorviante.
DIchiarano di "non essere collegati a qualunque gruppo né in Siria né altrove", eppure sono inseriti con al Nusra [al Qaeda in Siria] e ISIS e sono affiliati con la maggioranza dei gruppi terroristici che infestano la Siria e sono alleati con gli USA. Durante un viaggio in Siria, racconta Beeley, la maggioranza dei siriani non conosceva i White Helmets, altro osservavano che sono "una organizzazione della NATO usata per infiltrare la Siria e diventare uno degli attori principali nella rete di supporto al terrorismo".
La vera Difesa Civile Siriana  è una organizzazione fondanta nel 1953, ben 63 anni prima che gli operativi CIA e MI6 si inventassero i White Helmets. La vera Difesa Civile Siriana è un membro fondatore della ICDO (International Civil Defence Organisation, Organizzazione per la Difesa Civile Internazione). 

La giornalista Vanessa Beeley racconta poi in altri articoli la situazione ad Aleppo per mettere a nudo e demistificare la narrazione distorta da parte USA-NATO: Journey to Aleppo: Exposing the Truth Buried under NATO Propaganda


Leggi anche: La guerra in Siria sarebbe già finita se ...

mercoledì 9 novembre 2016

11 settembre 2001: i grattacieli non cadono così


250000 persone hanno visto l'articolo riassuntivo di AE911Truth.org [Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre] dal titolo "15 anni dopo: sulla fisica dei crolli dei grattacieli" pubblicato su EuroPhysics che descrive l'insostenibilità della versione ufficiale relativa ai crolli delle Torri Gemelle (WTC 1 e 2) e dell'Editificio 7 (WTC 7) l'11 settembre 2001.


E’ importante ricordare che il fuoco non ha mai causato il crollo totale di edifici con struttura in acciaio, né prima né dopo l’11 settembre. Avremmo allora assistito ad uno stesso evento senza precedenti per ben tre volte l’11 settembre 2001? Le relazioni del NIST [Istituto Nazionale per gli Standard e la Tecnologia negli USA], che hanno tentato di sostenere quella improbabile conclusione, non riescono a persuadere un numero crescente di architetti, ingegneri e scienzati. Piuttosto, l’evidenza punta in modo preponderante alla conclusione che tutti e tre gli edifici siano stati distrutti da demolizioni controllate. Date le implicazioni di ampia portata, è eticamente imperativo che tale ipotesi diventi oggetto di una indagine veramente scientifica e imparziale da parte di autorità responsabili.

Architetti e Ingegneri per la Verità sull’ 11 settembre
AE911truth.org - verità sull' 11 settembre
AE911Truth.org
2712 Ingegneri e Architetti affermano che il crollo delle Torri Gemelle (WTC-1 e 2) dell’Edificio 7 (WTC-7) del World Trade Center fu il risultato di demolizioni controllate
   
L’ 11 settembre 2001 per la prima (e ad oggi ultima) volta nella storia dell’ingegneria civile, non 1, non 2 ma ben 3 grattacieli con strutture in acciaio e cemento sarebbero crollati – in modo simmetrico cioé su se stessi,  e praticamente in caduta libera – a seguito dell’impatto di un aereo di linea e conseguente incendio (Torri Gemelle) e, rispettivamente, per un incendio alimentato da attrezzatura e materiali da ufficio (nel caso dell’Edificio 7, WTC-7, di 47 piani) …
La demolizione controllata, che presuppone una lunga e accurata progettazione e l’impiego di potenti esplosivi, rimane l’unica ipotesi logica e plausibile e l’unico modello in grado di spiegare gli eventi dell’11 settembre al World Trade Center, mentre i modelli proposti dalle indagini ufficiali sull’ 11 settembre NON corrispondono alla realtà di come sono avvenuti i crolli:

  • i modelli “ufficiali” proposti [“Pancake collapse” e “Pile driver collapse”] sono di fatto  sbagliati
  • l’unico modello che fino ad ora corrisponde alla realtà dei crolli dei 3 edifici è quello di demolizione controllata, che richiede progettazione e cariche esplosive, come l’organizzazione Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11 Settembre AE911Truth.org da anni afferma.

Un semplice ed efficace video è disponibile per illustrare le implicazioni dei vari modelli e la loro corrispondenza o meno ai dati reali: 9/11 Experiments: The Force Behind the Motion.

Il fisico David Chandler ha dimostrato (video) che l’Edificio 7 (WTC-7) è crollato in perfetta caduta libera per circa 2,5 sec (su un totale di 6,5 sec, contro i teorici 6,2 sec di una completa caduta libera); un edificio può crollare in caduta libera o quasi solo nel caso di demolizioni controllate, in cui cariche esplosive eliminano la resistenza offerta dalla struttura stessa dell’edificio (muri, architravi, colonne, …).

"Ri-Pensa l’11 settembre 
 L’evidenza potrebbe sorprenderti"
 
ReThink911.orgReThink911è la campagna internazionale promossa dagli Architetti e Ingegneri USA di ae911truth.org   

La petizione “ReThink911” proposta da AE911Truth.org chiede la costituzione di una commissione di inchiesta, autorevole e indipendente, per indagare sugli eventi dell’ 11 settembre 2001. Finora è stata sottoscritta da 22619 persone.


Lo sapevi che una terza torre è caduta l’11 settembre 2001?

11 settembre: la terza torre WTC-7
Si tratta dell’Edificio 7 del World Trade Center crollato alle 5,20 del pomeriggio di quell’11 settembre … eppure non è stato colpito da un aereo, l’incendio che si era sviluppato non era sufficiente a farla crollare, è crollato su se stesso in 6,5 secondi, in caduta libera nei primi secondi, ricercatori indipendenti hanno trovato tracce evidenti di esplosivi molto potenti e ad elevata tecnologia, in uso solo in alcuni laboratori militari…

Ma chi non cerca non può trovare… L’indagine ufficiale ha inizialmente ignorato completamente l’Edificio 7. Successivamente i ricercatori ufficiali hanno proposto dei modelli che però non corripondono al modo in cui gli edifici sono crollati e non hanno investigato l’eventuale uso di materiale esplosivo: non cercandolo non l’hanno trovato!

Anche i mezzi di comunicazione di massa ufficiali (mainstream mass media) hanno volutamente ignorato e superficialmente denigrato anche i tentativi onesti e razionali di ricerca della verità su quanto avvenuto a New York l’ 11 settembre 2001, come ad esempio il New York Times…


Quindi, secondo il NY Times, 2 aerei avrebbero fatto crollare 3 edifici: le Torri Gemelle la mattina e l’Edificio 7 nel pomeriggio…

Se hai ancora dubbi e vuoi più informazioni...
guarda:

  • video di 30 sec sul crollo di WTC-7 da vari punti di vista 
  • video del crollo del WTC-7 confrontato con [altre] demolizioni controllate
  • l’intervista a Richard Gage, fondatore di AE911Truth.org, su C-Span, il canale pubblico della politica USA: guarda il video [doppiato in italiano]
  • i video di Massimo Mazzucco (luogocomune.net/site): 11 Settembre – La nuova Pearl Harbor (l’opera più esaustiva sull’11 settembre!!!) e Il Nuovo Secolo Americano per capire come è nata l’operazione false flag 9/11 (false flag = un attacco attribuito ad altri, nel caso specifico a Osama Bin Laden da un rifugio in Afghanistan…)
  • il film di Giulietto Chiesa, Zero
  • Behind The Smoke Curtain: What Happened at the Pentagon on 9/11, and What Didn’t, and Why it Matters di Barbara Honegger ha ampiamente dimostrato [video in italiano] che quello al Pentagono fu un inside job = auto-attentato e una operazione false flag
  • altri video nella nostra lista video http://presenzalongare.blogspot.it/p/video.html

leggi: 

domenica 6 novembre 2016

USA 2016, Assange: quella in Libia è stata la guerra di Hillary, Obama era contro

dalla pagina http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Usa-2016-Assange-dicein-Libia-stata-la-guerra-di-Hillary-Obama-era-contro-129d5534-983b-48c6-b4ac-e6035a711cc7.html

05 novembre 2016 
Le mail di Clinton diffuse da Wikileaks "rivelano un piano generale messo a punto mesi già prima dell'intervento occidentale in Libia nel marzo del 2012, doveva essere il 'suo' conflitto durante il mandato come segretaria di stato, il trampolino da cui realizzare i suoi sogni da presidente", dice Julian Assange nell'intervista alla russa RT smentendo che Mosca sia la fonte delle mail diffuse da Wikileaks. 

"La Libia è stata la guerra di Hillary Clinton, più che di qualunque altro. Barack Obama all'inizio si opponeva. Chi era che la sosteneva? Hillary Clinton. E' documentato dalle mail", sottolinea Assange denunciando che oltre 1.700 mail delle 33mila pubblicate dal suo sito sono dedicate alla Libia. A motivarla "non era per il petrolio a basso prezzo. Percepiva la destituzione di Gheddafi e il rovesciamento del suo governo come un elemento da usare per le elezioni da presidente. Alla fine del 2011 è stato prodotto un documento interno per Hillary Clinton chiamato "Libya Tick Tock" che è una descrizione cronologica di come Hillary Clinton sia stata la figura centrale della distruzione dello stato libico". "Lo schema non solo è fallito a livello personale, ma continua a perseguire il paese, che rimane in uno stato di guerra civile, e l'Europa", aggiunge Assange parlando di Hillary come di "una persona divorata dalle sue ambizioni, tormentata letteralmente al punto da ammalarsene". 

"Hillary Clinton rappresenta un'intera rete di persone e relazioni anche con paesi particolari. E' l'ingranaggio principale" di un meccanismo con tante leve, da Goldman Sachs e gli altri gruppi di Wall Street, l'intelligence, gente del dipartimento di stato e i sauditi, e via di seguito, "la centralina che connette tutti questi diversi ingranaggi", conclude Assange sottolineando che si tratta più o meno di quanto è al potere ora negli Stati Uniti, di quello che viene chiamato l'establishment, il consensus di Washington e le sue influenze. 

venerdì 4 novembre 2016

Assange: Clinton e ISIS finanziati dagli stessi soldi...

dalle pagine:
Durante una intervista, Assange afferma che dalle mail di Hillary Clinton come Segretario di Stato risulta [ciò che all'inizio si sospettava e poi si sapeva da tempo] che il governo dell'Arabia Saudita e il governo del Qatar sono fra i finanziatori di ISIS e altri gruppi radicali. Il governo USA lo sapeva e comunque continuava e continua a vendere armi e tecnologia militare [come fa anche l'Italia...] a paesi come Arabia Saudita...

Ma i regimi sauditi e del Qatar sono anche i principali finanziatori della Fondazione Clinton...