05 novembre 2016
Le mail di Clinton diffuse da Wikileaks "rivelano un piano generale
messo a punto mesi già prima dell'intervento occidentale in Libia nel
marzo del 2012, doveva essere il 'suo' conflitto durante il mandato come
segretaria di stato, il trampolino da cui realizzare i suoi sogni da
presidente", dice Julian Assange nell'intervista alla russa RT smentendo
che Mosca sia la fonte delle mail diffuse da Wikileaks.
"La Libia è stata la guerra di Hillary Clinton, più che di qualunque altro. Barack Obama all'inizio si opponeva. Chi era che la sosteneva? Hillary Clinton. E' documentato dalle mail", sottolinea Assange denunciando che oltre 1.700 mail delle 33mila pubblicate dal suo sito sono dedicate alla Libia. A motivarla "non era per il petrolio a basso prezzo. Percepiva la destituzione di Gheddafi e il rovesciamento del suo governo come un elemento da usare per le elezioni da presidente. Alla fine del 2011 è stato prodotto un documento interno per Hillary Clinton chiamato "Libya Tick Tock" che è una descrizione cronologica di come Hillary Clinton sia stata la figura centrale della distruzione dello stato libico". "Lo schema non solo è fallito a livello personale, ma continua a perseguire il paese, che rimane in uno stato di guerra civile, e l'Europa", aggiunge Assange parlando di Hillary come di "una persona divorata dalle sue ambizioni, tormentata letteralmente al punto da ammalarsene".
"Hillary Clinton rappresenta un'intera rete di persone e relazioni anche con paesi particolari. E' l'ingranaggio principale" di un meccanismo con tante leve, da Goldman Sachs e gli altri gruppi di Wall Street, l'intelligence, gente del dipartimento di stato e i sauditi, e via di seguito, "la centralina che connette tutti questi diversi ingranaggi", conclude Assange sottolineando che si tratta più o meno di quanto è al potere ora negli Stati Uniti, di quello che viene chiamato l'establishment, il consensus di Washington e le sue influenze.
"La Libia è stata la guerra di Hillary Clinton, più che di qualunque altro. Barack Obama all'inizio si opponeva. Chi era che la sosteneva? Hillary Clinton. E' documentato dalle mail", sottolinea Assange denunciando che oltre 1.700 mail delle 33mila pubblicate dal suo sito sono dedicate alla Libia. A motivarla "non era per il petrolio a basso prezzo. Percepiva la destituzione di Gheddafi e il rovesciamento del suo governo come un elemento da usare per le elezioni da presidente. Alla fine del 2011 è stato prodotto un documento interno per Hillary Clinton chiamato "Libya Tick Tock" che è una descrizione cronologica di come Hillary Clinton sia stata la figura centrale della distruzione dello stato libico". "Lo schema non solo è fallito a livello personale, ma continua a perseguire il paese, che rimane in uno stato di guerra civile, e l'Europa", aggiunge Assange parlando di Hillary come di "una persona divorata dalle sue ambizioni, tormentata letteralmente al punto da ammalarsene".
"Hillary Clinton rappresenta un'intera rete di persone e relazioni anche con paesi particolari. E' l'ingranaggio principale" di un meccanismo con tante leve, da Goldman Sachs e gli altri gruppi di Wall Street, l'intelligence, gente del dipartimento di stato e i sauditi, e via di seguito, "la centralina che connette tutti questi diversi ingranaggi", conclude Assange sottolineando che si tratta più o meno di quanto è al potere ora negli Stati Uniti, di quello che viene chiamato l'establishment, il consensus di Washington e le sue influenze.