[2004, dodici anni fa...]
La vittoria di Silverstein: così potrà ricostruire Ground zero
La vittoria di Silverstein: così potrà ricostruire Ground zero
Torri, le assicurazioni pagheranno il doppio
Una giuria di New York stabilisce che gli attacchi al WTC furono due, inchiodando così le compagnie a una doppia copertura
Larry A. Silverstein (Reuters) |
LA VERTENZA - Il verdetto mette fine a lunga battaglia a colpi di carte bollate. Subito dopo il disastro dell'11/9,
le compagnie assicurative da una parte e Silverstein dall’altra hanno
cercato di trovare un accordo, ma senza successo. Il caso è così finito
davanti ad una corte di New York. Silverstein ha sempre sostenuto che i danni subiti dalla sua proprietà erano due e distinti perché le torri sono state colpite da due aerei partiti da diverse località. Le assicurazioni invece hanno sempre difeso il principio dell’unico danno, perché si è trattato di eventi concatenati.
LE NUOVE TORRI - La decisione di NY viene ora giudicata di ampio rilievo in particolare per il futuro dell'area di Ground Zero, perché Silverstein, 73 anni, è l'imprenditore che dovrà ricostruire i nuovi edifici e gli esperti ritengono che avrebbe potuto trovarsi a corto di soldi se fosse stata riconosciuta la tesi dell'attacco singolo. Ora il verdetto dei giudici quasi certamente assicura che la Freedom Tower, progetto che vale 1,5 miliardi di dollari, sarà costruita sulle ceneri delle due Torri abbattute dai jet dirottati dai terroristi islamici. Secondo Silverstein, la ricostruzione richiederebbe 9 miliardi di dollari.
[Silverstein ricevette 4.1 miliardi di dollari dalle assicurazioni.
Poi intentò causa, ma la perse, anche contro le compagnie aeree i cui velicoli furono
- forse - usati per colpire le Torri Gemelle.]
dalla pagina http://www.maurizioblondet.it/nuovi-vecchi-attorno-trump-tanto-vale-imparare-conoscerli/
[2001, poche settimane prima dell'11 settembre]
Hanno affittato le Twin Towers a Silverstein
Eisenberg |
Lewis Eisenberg – capo del settore “private equity”
del fondo speculativo Granite Capital International Group, Eisenberg
presiede alle finanze del Republican National Committee. E’ – dice JTA [Jewish Telegraphic Agency] –
“uno dei pochi dirigenti della Coalizione Ebraica Repubblicana che
non ha preso le distanze dalla candidature di Trump”, anzi è stato un
grosso donatore. Solo 9 dei 55 dirigenti della Republican Jewish
Coalition si sono dichiarati pro-Trump. Eisenberg ha assicurato la JTA
che Donald “è un forte avvocato per Israele” e le sue cause.
Notizia significativa: Eisenberg, nei giorni dell’11 Settembre, era
presidente della Port Authority (l’ente portuale) di New York, la
proprietaria del World Trade Center con le due torri abbattute dalla
cosiddetta al Qaeda.
Glassner |
Michael Glassner – Trump l’ha scelto un anno fa ad essere il suo direttore politico nazionale, perché Glassner (che ha
una sua ditta di consulenza) è molto desiderato “per la sua esperienza
nel rapportarsi con l’elettorato ebraico”. Per questo è stato direttore
della campagna di McCain nel 2008, e prima di George W. Bush nel 2000.
Nel 2001 era il numero 2 della Port Authority di New York subito
sotto Eisenberg, ed è stato lui, nell’aprile 2001, a affittare l’intero
WTC con le due torri e altri cinque edifici, per 99 anni [non era mai successo prima nella storia del WTC] a 3,2
miliardi, a Larry Silverstein. Il noto immobiliarista J che,
previdente, fece subito assicurare le due Torri contro due distinti
disastri aerei. Sicché quando le Twin Towers collassarono, lui, che
aveva pagato una sola rata dell’affitto di 99 anni, si fece risarcire
dalle assicurazioni con 7 miliardi di dollari.
Oggi Glassner è anche esponente di spicco dell’AIPAC (American
Israeli Public Affairs Commitee), la lobby pro-Israele più temuta dai
politici, e quindi la più obbedita. “Il mio interesse nella causa di
Israele è cresciuto esponenzialmente dopo l’11 Settembre”, ha
dichiarato Glassner: “ho capito che l’Islam radicale rappresenta una
vera minaccia per tutti noi americani, e specialmente per me in quanto
ebreo”. Il che va lodato come un notevole esempio di chutzpah [impertinenza, insolenza].