di Lorenza Carlassare
Professore emerito di diritto costituzionale nell’Università di Padova
Abstract
Lo scritto ricostruisce la genesi dell’art. 11 Cost. nei lavori dell’Assemblea costituente al fine di dimostrare la coerenza interna e la struttura unitaria di tale disposizione costituzionale e, nel contempo, l’inammissibilità di soluzioni ermeneutiche riduttive fondate sul presupposto che le proposizioni di cui è composta la norma sarebbero parti distinte e autonome fra loro.
Nel corso dei lavori preparatori si manifestò fin da subito un ampio consenso sul ripudio della guerra e sulla necessità di dare un rilievo fondamentale al principio pacifista, cercando di formularlo nel modo più risoluto e forte. Nel ripudio della guerra i costituenti vollero sia marcare il distacco dal passato fascista, sia unire l’Italia agli altri popoli nell’aspirazione comune ad un mondo di pace. Con l’art. 11 Cost. trova la sua base feconda il superamento delle chiusure nazionalistiche e l’apertura verso l’Europa, l’ONU e le altre organizzazioni internazionali.
Ripudio della guerra, rimozione degli ostacoli per la realizzazione della pace, limitazione della sovranità statale, fanno parte di un tutto inscindibile, confluito in una disposizione costituzionale logica e coerente nella sua configurazione priva di commi e dotata di un significato unitario, coerente e giuridicamente vincolante.
Sommario1. L’ampio consenso sul ripudio della guerra; la ‘violenza alla libertà’.
2. L’art. 11 e lo sguardo aperto oltre i confini.
3. I Costituenti, l’Europa, l’ONU, le altre organizzazioni.
4. Coerenza interna e unità dell’art. 11.
5. Segue: la questione della sovranità; la reciprocità.
6. Le interpretazioni riduttive dell’art. 11: l’invenzione dei tre commi.
7. Ulteriori conferme dell’unità dell’art. 11 nelle sue successive formulazioni.