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mercoledì 3 luglio 2013
2 luglio 2013: E il vescovo Pizziol declina l'invito
ieri 2 luglio 2013 è stata inaugurata la base USA Dal Molin (rinominata per motivi vili e strumentali Del Din)
2 luglio: questa data rimarrà come giornata di lutto cittadino, come giornata infausta, a ricordare:
- l'anacronismo di una base sbagliata, costruita nel posto sbagliato (come tutte le basi militari), a perpetuare una occupazione militare iniziata nel 1955
- il servilismo e la pochezza di troppi politici italiani che hanno calpestato la costituzione, i diritti della cittadinanza e non hanno saputo ascoltare le valide e articolate motivazioni contro una nuova base, perdipiù costruita a meno di 2km da piazza dei Signori sopra una falda acquifera (con le conseguenze che abbiamo già iniziato a pagare)
- che gli "alleati" statunitensi considerano Vicenza come una sorta di "centro di riabilitazione", di "resort area", di "Disney World" in cui i militari di ritorno dalle varie "missioni di pace" possano svagarsi, riprendersi e poi addestrarsi prima della missione successiva.
La base USA Dal Molin in territorio italiano, o Ederle 2 (per far finta che non sia una nuova base), o Del Din (per far "dimenticare" il nome Dal Molin), adesso verrà usata per scopi di guerra ma un giorno rimarrà come monumento alla stupidità dei governi: quello italiano che spende 70 milioni di euro al giorno in spese militari e quello USA che spende 20 volte tanto.
Per non parlare di Ederle, Site Pluto (Longàre, Vicenza), ASP-7 (Arcugnano, Vicenza), "Villaggio della pace", etc. in territorio vicentino.
dal GdiVI http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/532103_e_il_vescovo_pizziol_declina_linvito/
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La cerimonia è stata di basso profilo e gli invitati non sono stati molti. Nessun vip, qualche autorità militare, gli amministratori locali, oltre che il prefetto Melchiorre Fallica e il presidente della Regione, Luca Zaia. Tra pochi ospiti seduti sotto i tendoni blu messi in piedi dagli americani non è stato così difficile notare un'assenza: quella di Beniamino Pizziol.
CHI NON C'È. Il vescovo di Vicenza non ha preso parte alla cerimonia organizzata dagli statunitensi. Ma non perché non sia stato invitato. Anzi, Pizziol ha ricevuto la lettera su carta intestata inviata dagli americani. Evidentemente, però, ha declinato l'invito, non volendo partecipare all'apertura ufficiale di un insediamento militare molto discusso.
Ma non solo. Il vescovo ha dato inoltre disposizione a tutti i sacerdoti della diocesi di Vicenza di non recarsi all'inaugurazione della base americana al Dal Molin.
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dal GdiVI http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/531969_nuova_base_usa_festa_senza_pacec_il_vicesindaco_ma_senza_fasciaproteste_e_fiaccolate_in_citt/
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Il numero due di palazzo Trissino varca i cancelli della Ederle 2 senza il segno di riconoscimento dell'amministrazione; quella fascia tricolore che è stata ereditata dal sindaco Achille Variati, in ferie e quindi distante dall'insediamento militare. Una dimenticanza o una scelta precisa? La risposta è presto detta. «La fascia tricolore - spiega - rappresenta l'appartenenza dell'autonomia locale allo Stato. Ma tale appartenenza si fonda sul rapporto di reciproco rispetto. Nella vicenda che ha portato alla realizzazione di questa nuova base militare, nella quale non c'entrano nulla gli americani, tale rispetto è mancato da parte di Roma nei confronti di Vicenza e delle istanze, rivendicazioni e richieste fatte nel corso del tempo dalla comunità locale. Per questo ho ritenuto di non indossare la fascia, compiendo un gesto dal significato simbolico e politico chiaro».
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