riproponiamo un articolo di Vauro da Il Fatto Quotidiano del 20/08/2014
Ho pensato spesso al significato della parola “terrorismo”. Ci ho
pensato quando ero in Afghanistan, in Iraq, in Palestina. Là dove si
combattevano e si combattono le “Guerre al terrorismo”, quelle “giuste”,
le nostre.
Una sola risposta sono riuscito a darmi : Terrorismo è
uccidere persone inermi ed innocenti. E là in quei luoghi di orrore
erano vecchi, donne, bambini, tanti bambini quelli che vedevo dilaniati
da missili,cluster bombs,ed altre armi ad “alta tecnologia”.
Certo un
bambino, una donna si possono uccidere anche con un semplice
Kalashnikov, facendosi saltare con un giubbotto riempito di esplosivo o
addirittura con un coltellaccio.
Ma qual è allora la differenza tra “guerra giusta” e terrorismo? Può essere determinata soltanto dal grado
di sofisticatezza tecnologica delle armi con le quali si perpetrano
massacri? Credo che sia demenziale il solo pensarlo.
Non resta perciò
che una conclusione. Guerra e terrorismo sono sinonimi. Le nostre
“guerre giuste” sono state e sono azioni terroristiche.
Afghanistan, Iraq, Libia, Gaza e potremmo continuare il macabro elenco,
si sono trasformati in mattatoi anche e principalmente a causa di quelle
guerre. E’ una realtà tremenda, sotto gli occhi di tutti, anche se i
media tentano spesso di occultarla.
Le guerre hanno portato il terrore.
Il portato della guerra è il terrore ed il portato del terrore è la
guerra.
Davvero qualcuno può pensare che l’avvento dei feroci miliziani
dell’IS non sia anche un derivato mostruoso dello stato di devastazione
civile, sociale, economica, politica e morale nelle quali la guerra ha
lasciato l’Iraq?
Ho letto con attenzione il pezzo di Di Battista. Non vi
ho trovato alcuna “giustificazione “ delle atrocità del terrorismo.
Tutt’altro. Mi sono parse le sue parole di semplice buon senso. Dialogo
invece di armi. Dialogo anche quando pare impossibile. Contro di lui si è
scatenata subito la baraonda truce e volgare del “Dagli al traditore” a
quello che sta dalla parte dei “tagliagole”, dalla parte del nemico.
Scandalo, vergogna. Anatemi scagliati da chi non si è mai scandalizzato e
non si scandalizza, non si è mai vergognato e non si vergogna delle
tante Abu Ghraib, di Guantanamo, delle bombe al fosforo e dei
missili ”intelligenti”, anzi trova per tutto ciò addirittura motivazioni
“Umanitarie”. Ecco semplicemente io ritengo che siano questi ultimi e
non i Di Battista a giustificare il terrorismo. Di più, ad esserne
complici.
Vauro Senesi - Il Fatto Quotidiano, 20/08/2014