martedì 30 agosto 2016

11 settembre: 5.400 malati di cancro per il crollo delle Torri Gemelle


di redazione Blitz

NEW YORK – Sono passati 15 anni dall’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, ma migliaia di persone continuano a portarne i segni sulla propria pelle. Secondo il programma sanitario World Trade Center del Center for Disease Control and Prevention, sono oltre 5.400 i cittadini a cui è stato diagnosticato un cancro legato alle polveri sprigionate durante il crollo delle Torri.
L’86% dei malati sono primi soccorritori e volontari. Il tasso è triplicato rispetto al 2014, quando i casi erano 1.822, e secondo gli esperti con tutta probabilità continuerà a salire. I dati inoltre si riferiscono solo alle persone che hanno deciso di iscriversi al programma federale, quindi il totale potrebbe essere ancora più elevato.
Gli Stati Uniti sapevano che l’11 settembre 2001 ci sarebbero stati gli attentati alle Torri Gemelle, ma non fecero nulla”: è quanto sostiene Kurt Sonnenfeld, 54 anni, ex operatore della Federal Emergency Management Agency, l’ente federale per la gestione delle emergenze. [...]
L’uomo, a cui per il proprio ruolo venne concesso l’accesso illimitato a Ground Zero per riprendere tutti i dettagli dello stato in cui erano ridotti gli edifici colpiti, sostiene che in uno dei palazzi, nell’edificio sei, c’era un caveau completamente vuoto, come se fosse stato ripulito da qualcuno che era a conoscenza di quel che sarebbe successo. Tutto questo, spiega il Sun, venne registrato da Sonnenfeld in un video che non consegnò mai alle autorità statunitensi. Da allora, anzi, Sonnenfeld ha continuato a lanciare accuse all’amministrazione americana dell’epoca: “Penso sia possibile che le agenzie di intelligence fossero a conoscenza di un attacco simile. Non solo non hanno fatto nulla perché non accadesse, ma forse l’hanno persino favorito”.


dalla pagina http://www.agoravox.it/11-settembre-e-Arabia-Saudita-le.html

11 settembre e Arabia Saudita: le 28 pagine desecretate sul 9/11 in italiano

Le 28 pagine desegretate del rapporto dell’Inchiesta Congiunta del Congresso sulle Attività della Comunità dei Servizi d’Informazione prima e dopo gli Attacchi Terroristici dell’11 settembre, si possono leggere nel formato PDF pubblicato in origine accedendo al link della fonte in calce.

Di seguito è trascritta la traduzione completa delle 28 pagine per chi trovi più comodo leggere o lavorare con il presente formato. Le serie di asterischi rappresentano obliterazioni e non riflettono con precisione la lunghezza delle cancellazioni o il numero delle parole o dei caratteri di esse.
continua

mercoledì 24 agosto 2016

Legittimi sospetti sull'11 settembre 2001: una indagine

dalla pagina http://www.another19.com/index.html/index.html


© 2013 Kevin Ryan
I crimini dell'11 settembre 2001 furono opera di Osama bin Laden e di diciannove strani giovani arabi oppure personaggi più potenti erano coinvolti? 

Dopo una decade di indagini, Kevin Robert Ryan, co-editore del Journal of 9/11 Studies offre una analisi basata su evidenze di diciannove altri sospetti. 
Con il sostegno di famiglie delle vittime e di importanti ricercatori sull'11 settembre, Another Nineteen (Altri Diciannove) guarda a chi si trovava nella posizione di compiere gli elementi principali dei crimini che ancora devono essere spiegati. Le evidenze dettagliate presentate rivelano come ciascuno dei sospetti alternativi aveva mezzi, motivi e la possibilità di compiere uno o più aspetti degli eventi dell'11 settembre. 

Chi ha tratto vantaggi dell'11 settembre? 
Cosa avrebbe dovuto succedere e non successe? 
Cosa successe e non avrebbe dovuto succedere?
Chi fu responsabile dell'11 settembre? 


lunedì 22 agosto 2016

Noam Chomsky e l’ignoranza volontaria sull’11 settembre 2001

ri-proponiamo un articolo di qualche anno fa...

dalla pagina https://aurorasito.wordpress.com/2013/12/01/noam-chomsky-e-lignoranza-volontaria-sull11-settembre-2001/

dicembre 1, 2013

Kevin Ryan Global Research, 29 novembre 2013

In risposta ad una domanda all’Università della Florida, Noam Chomsky ha sostenuto che c’è solo “un minuscolo numero di architetti e ingegneri” che ritiene che il resoconto ufficiale sul WTC 7 dovrebbe essere trattato con scetticismo. Chomsky continuava dicendo “un numero minuscolo e un paio di loro sono perfettamente seri.” Se firmate con vostri nome e credenziali una petizione pubblica sull’argomento significa essere seri, allora il piccolo numero di Noam Chomsky inizia da 2100, senza contare scienziati e altri professionisti. Perché Chomsky avrebbe fatto una tale evidente esagerazione quando gli si presentano fatti contraddittori così tante volte? Ho personalmente avuto oltre trenta scambi via posta elettronica con Chomsky. In questi scambi ha accettato che sia “concepibile” che degli esplosivi possano essere stati utilizzati sul WTC. Ma, ha scritto, se così fosse avrebbe dovuto essere stato Saddam Hussein o Usama bin Ladin a farlo. Naturalmente, non importa quanti professionisti o intellettuali siano disposti ad ammetterlo. I fatti rimangono: il resoconto del governo degli Stati Uniti sulla distruzione del WTC l’11 settembre 2001 è puramente falso. Non c’è scienza che spieghi la dimostrazione del governo del crollo del WTC7 o delle Torri Gemelle, e chiunque ammette, compreso il governo, che il WTC-7 subì una caduta libera quell’11 settembre. Non c’è spiegazione per questo se non l’uso di esplosivi.
L’affermazione ovviamente falsa sul “numero molto piccolo” di Chomsky è solo una delle numerose assurdità dell’uomo che tiene una lezione in risposta. Qui sono alcuni altri: “(gli scienziati che cercano la verità sull’11 settembre) non fanno ciò che gli scienziati e gli ingegneri compiono quando pensano di aver scoperto qualcosa. Quello che fai, quando pensi di aver scoperto qualcosa, è scrivere articoli su riviste scientifiche (ammette “uno o due articoli minori”), tiene conferenze presso società professionali, e va al dipartimento di Ingegneria Civile del MIT, o in Florida od ovunque voi siate, e presentate i risultati.” Ho inviato a Chomsky più di due articoli scientifici pubblicati su riviste tradizionali che descrivono le prove della demolizione del WTC. Perciò sa che questa affermazione non è vera. E ho fatto decine di conferenze negli Stati Uniti e in Canada sulla teoria di demolizione del WTC, molte delle quali nelle università. Ho anche sottolineato che il professore d’ingegneria civile del MIT, Eduardo Kausel, ha commesso degli errori elementari nelle sue osservazioni sul disastro del WTC. Kausel afferma su Scientific American che le torri del WTC non furono “mai concepite per resistere all’intenso incendio di carburante, una grave mancanza nella progettazione”. Kausel ha anche affermato che il getto del carburante degli aerei “ha ammorbidito o fuso le le capriate strutturali e le colonne dei piani, in modo che divenissero come la gomma da masticare.” A rischio di esagerare come Chomsky, mi avventuro nel dire che quasi tutti, oggi, sanno che queste affermazioni sono false. Chomsky ha continuato nel tentativo di sminuire e minimizzare il sacrificio di chi cerca la verità. “Ci capita di avere molta gente in giro che, trascorso un’ora su internet, pensa di sapere molto di fisica, ma non funziona così. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con l’attivismo politico sa che questa è una delle cose più sicure che si possano fare. E’ quasi privo di rischio. La gente prende costantemente rischi su ben altro, tra cui scienziati e ingegneri. Ho potuto e possono presentare molti esempi. Forse la gente riderà di voi, ma è tutto qui. E’ quasi una posizione priva di rischi.” Chomsky sa che sono stato licenziato dal mio posto di Site Manager degli Underwriters Laboratories per aver contestato pubblicamente le indagini del governo sulla tragedia del WTC. Sa che molti altri hanno subito conseguenze simili, tra cui anche il fisico della Brigham Young University Steven Jones e il chimico dell’Università di Copenaghen Niels Harrit, costretti a ritirarsi per averne parlato. E anche se tutti sanno che i ricercatori e le università di oggi dipendono dai miliardi di dollari in sovvenzioni del governo, Chomsky implica che tale finanziamento non potrebbe mai influenzare in alcun modo la discussione sulle posizioni politiche più delicate del governo. L'”ora su internet” è un nonsense ridicolo, naturalmente, e Chomsky lo sa bene. Jones e Harrit hanno credenziali scientifiche migliori di certi professori del MIT e abbiamo tutti trascorso molti anni a studiare gli eventi dell’11 settembre. Ho trascorso più di un decennio, e ho contribuito a numerosi libri e articoli scientifici sull’argomento.
Assecondando i disturbatori nella folla, Chomsky ha riassunto la sua posizione semplicistica (pubblica) sugli eventi dell’11 settembre. “Tuttavia, c’è un problema molto più profondo, che s’è  presentato ripetutamente e devo ancora sentire una risposta. Vi sono prove schiaccianti che l’amministrazione Bush non ne fosse coinvolta, prove molto elementari. Non devi essere un fisico per capirlo, basta pensarci un minuto. Vi sono un paio di fatti che sono incontrovertibili:
1. L’amministrazione Bush voleva disperatamente invadere l’Iraq. (Continua a dire che c’erano buone ragioni, compreso che l’Iraq è “proprio in mezzo alla regione che produce maggiore energia nel mondo”.)
2. Non incolparono dell’11 settembre gli iracheni, ma i sauditi, loro principale alleato.
3. A meno che non fossero dei pazzi totali, avrebbero incolpato gli iracheni se in qualche modo ne fossero coinvolti”, continuando a dire che “non vi era alcun motivo per invadere l’Afghanistan” che “fu per lo più una perdita di tempo.”
Fondamentalmente, queste tre ragioni “schiaccianti” si riducono alla ragione che Chomsky presuppone che, se vi fosse stata coinvolta l’amministrazione Bush, avrebbe subito accusato l’Iraq dell’11 settembre. Naturalmente, i capi di Bush incolparono immediatamente l’Iraq per l’11 settembre e lo fecero ripetutamente. Fu una delle due originarie giustificazioni addotte dall’amministrazione Bush per invadere l’Iraq. Inoltre, Chomsky sicuramente ebbe una risposta al suo “problema più profondo”, quando ricevette una copia del mio nuovo libro Another Nineteen diversi mesi prima delle sue osservazioni. Il libro fornisce ampie ragioni e prove schiaccianti sulle intenzioni reali e i sospetti che Dick Cheney, Donald Rumsfeld e diciannove loro colleghi fossero i mandanti degli attentati dell’11 settembre. Dopo aver scritto di essere “felice di sapere del nuovo libro“, gliene mandai una copia. Chomsky ammise di aver ricevuto il libro ad agosto e mi scrisse che era “contento di avere una copia del libro, e spero di poterlo leggere quanto prima.” Ma, o Chomsky ignora la risposta alla sua grande preoccupazione da diversi mesi, o sa che tale sua preoccupazione non ha ragione. Perché finge ignoranza in questo modo? Forse è il fatto che perderebbe la faccia se dovesse ammettere, infine, che c’è molto di più nella vicenda dell’11 settembre. Indipendentemente da ciò, quando un numero molto piccolo parte da 2100 [oggi oltre 2500] e “le prove schiaccianti” che scagionano l’amministrazione Bush si riducono a una pessima ipotesi, ci ricordiamo di nuovo del potere che l’11settembre detiene. Quando vengono presentate prove sostanziali sulla complicità dei dirigenti aziendali e governativi, l’ovvio diventa o innegabile o un spunto emotivo per dissimularsi.


Copyright © 2013 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Leggi anche [en]:

giovedì 11 agosto 2016

Comunicato sulla Libia

 
Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO

5 ago 2016 — L’Italia è entrata in guerra in Libia, anche se finge di prendere tempo. Il Parlamento italiano non è in grado, collettivamente, di formulare nemmeno un’alternativa. Siamo al disastro politico.
Il CNGNN intende invece formulare la sua valutazione dei gravissimi e intollerabili atti di subordinazione/aggressione cui l’Italia partecipa e di cui condivide la piena responsabilità.
Siamo di fronte a un nuovo episodio di colonialismo, aggiornato in funzione della strategia USA-Nato di demolizione degli stati nazionali per controllare i loro territori e le loro risorse.
Liberare la Libia dalla presenza dell’ISIS è una scusa indecente. È stata la Nato a portare Al Qaeda e l’ISIS in Libia.
L’effetto sarà la riapertura delle basi militari occidentali sul territorio libico. La “missione di assistenza alla Libia”, con l’avallo estero delle Nazioni Unite, consentirà la spartizione “legale” delle preziose risorse energetiche e idriche della Libia e di almeno 150 miliardi di dollari di fondi sovrani libici confiscati illegalmente nel 2011, all’atto dell’aggressione e dell’assassinio di un capo di stato legittimo. Questa rapina di quadruplicherà quando l’export libico tornerà ai livelli precedenti all'aggressione.
Questo è l’unico significato di ciò che accade. L’ISIS si combatte smettendo di aiutarla, finanziarla, consentirle movimenti e azioni. Questo è in atto da tempo, con la connivenza dei servizi segreti di USA, Francia, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Israele. Da questa coalizione di aggressori si è ormai sganciata perfino la Turchia.
Ma L’Italia continua a farne parte attiva. I droni partono da Sigonella. Se ci saranno atti di terrorismo contro il nostro paese, vorrà dire che gli italiani sapranno a chi chiedere conto, politicamente e moralmente. Tutto quello che l’Italia decide non è in nostro nome: è contro di noi e contro i nostri figli.

IL CNGNN (Comitato No Guerra No Nato)

lunedì 1 agosto 2016

6,7,9 agosto 2016 a Site Pluto per far memoria di Hiroshima e Nagasaki ...

presenza a Longare

davanti alla base USA Site Pluto
Longàre, Vicenza, Italia, Europa, Terra

per un mondo libero da armi nucleari
e dalla minaccia di auto-distruzione

Il 6 Agosto 1945 fu sganciata la prima bomba atomica della storia, che rase al suolo la città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, la stessa sorte toccò a Nagasaki. Un orrore che ha causato subito fra 100 e 200mila morti, più decine di migliaia di morti e malformazioni nei mesi e anni successivi alla deflagrazione nucleare. Ad oggi le vittime, secondo alcune stime, sono oltre 350 mila e oltre 150 mila fra i sopravvissuti conducono ancora una esistenza dolorosa a causa delle conseguenze delle radiazioni...
 
- sabato 6 agosto dalle 7.30 alle 11
ore 8.15 la prima bomba atomica colpisce Hiroshima 
don Albino e i ciclisti di Pace in Bici, iniziativa di Beati i costruttori di Pace, faranno Presenza a Longare 

- Domenica 7 agosto dalle 10 alle 11

- martedì 9 agosto dalle 7.30 alle 11.15
ore 11.02 la bomba colpisce Nagasaki

... per fare memoria e dire: 

NO alle bombe nucleari in Italia



Comunicato Rete Italiana per il Disarmo: Da Hiroshima e Nagasaki all'Italia e al mondo: basta armi nucleari


Le date del 6 e 9 agosto, in ricordo dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, possono essere considerate l'inizio dell'anno di attività per la richiesta di messa al bando delle armi nucleari. Anche in Italia con “Pace in Bici” (l'annuale biciclettata organizzata dai “Beati i Costruttori di Pace”) ricorderemo i 71 anni dell'uso delle atomiche in Giappone.
Clicca qui per leggere il comunicato


“Pace in Bici” Percorso 2016
Ritrovo a Longare, sera del 5 agosto.

6 agosto: Memoria di Hiroshima, ore 8.15, davanti al Site Pluto di Longare – Montecchio M. – Trissino – Priabona – Malo – Isola V. – Oasi naturalistica di Villaverla – Novoledo. Temi della giornata: inquinamento dell’acqua, devastazione del territorio con la Pedemontana, responsabilità e cura dell’acqua bene comune.
7 agosto: Novoledo – Cittadella – Morgano (TV). Temi della giornata: accoglienza e rifiuto dei più poveri, testimonianze.
8 agosto: Morgano – Vallenoncello (PN). Temi della giornata: atomiche, territorio, rifugiati.
9 agosto: Vallenoncello – Aviano. Ore 11, Memoria di Nagasaki, davanti alla Base USAF di Aviano.

Leggi anche l'approfondimento Per un mondo libero da armi nucleari di Lisa Clark