dalla pagina http://www.azionenonviolenta.it/la-nostra-agenda-pace-organizzare-la-nonviolenza-ed-ora/
Tre proposte concrete, fattibili, verificabili, alla portata di tutti,
per
non lasciarsi prendere dal senso di impotenza e non agitarsi a vuoto.
Un
documento del Movimento Nonviolento dopo il recente Congresso.
LA
NOSTRA AGENDA DI PACE:
ORGANIZZARE
LA NONVIOLENZA, QUI ED ORA
“O
l'umanità distruggerà gli armamenti, o gli armamenti distruggeranno
l'umanità”: una verità rimasta inascoltata. Dopo la seconda
guerra mondiale si sono continuati a riempire gli arsenali:
dunque gli armamenti oggi stanno distruggendo l'umanità. E non c'è
differenza, per le vittime (se non per le potenziali dimensioni della
distruttività), tra armi improprie, armi convenzionali e armi
atomiche, delle quali oggi si torna a minacciare il folle e
apocalittico utilizzo. Un rudimentale camion-bomba ha fatto più
morti ad Aleppo tra i profughi della Siria, che la cosiddetta
super-bomba lanciata in Afghanistan sui tunnel dell'Isis.
Il
tragico elenco di guerre, conflitti, attentati, violenze, è ogni
giorno più lungo: Siria, Libia, Yemen, Turchia, Afghanistan, Iraq,
Pakistan, Indonesia, Somalia, Nigeria, Repubblica democratica del
Congo, Corea del Nord, e poi nel cuore dell'Europa e nel fondo del
Mediterraneo. La catena intrecciata di guerra che è terrorismo e di
terrorismo che è guerra deve essere spezzata. Ma come?
Non
è più sufficiente indignarsi, stigmatizzare, aborrire; sono fuori
tempo massimo gli appelli ai governi, i cortei di protesta, le
manifestazioni di condanna, che non hanno mai fermato nessuna guerra,
né la "prima", né la "seconda" e che – da
soli - non fermeranno nemmeno i pezzi della terza guerra mondiale in
atto. L’impegno solo reattivo dell'insieme delle persone e dei
soggetti che vogliono la pace, ma si muovono quando i missili sono
già partiti (per poi tornare ad occuparsi di contingenze considerate
sempre più urgenti), dimostra debolezza e inefficacia. Un movimento
pacifista che si fa dettare l'agenda dall'avversario è un movimento
inadeguato, autoreferenziale, inconcludente, non all’altezza delle
sfide del nostro tempo.
Dunque,
torna l'eterna domanda: che fare? Risponde Gandhi: “Il genere umano
può liberarsi dalla violenza, soltanto ricorrendo alla nonviolenza”.
Non abbiamo altra strada che quella di organizzare la nonviolenza nel
nostro Paese come nei luoghi colpiti dalla violenza bellica. La
nonviolenza è l'opposizione integrale alla guerra, alla sua
preparazione ed agli strumenti che la rendono possibile ed è la
parallela costruzione delle alternative civili per intervenire nei
conflitti.
Noi
ci stiamo provando anche con la Campagna "Un'altra difesa è
possibile", una proposta concreta, culturale, politica,
legislativa, finanziaria, valida anche come sollecitazione all’Europa
a varare i Corpi Civili di Pace, strumenti di una politica estera
pacificatrice.
E'
fondamentale dunque l'impiego delle poche energie che abbiamo per
formare gruppi locali di pensiero e azione nonviolenta, Centri
nonviolenti che agiscano quotidianamente sul territorio con coerenza,
continuità e convinzione nella nonviolenza.
E'
importante anche sostenere finanziariamente la nonviolenza
organizzata: tutti possono versare 1 euro al giorno (o 50 centesimi,
20, 10, 5, 1) per ogni giorno di guerra, come alternativa alle spese
per le armi: i fondi così raccolti saranno utilizzati per specifiche
campagne, iniziative, azioni nonviolente pubbliche. Un euro al giorno
toglie la guerra di torno *.
Ciascuno
può impegnarsi ovunque si trovi - a scuola, all'università, al
lavoro, tra gli amici, nei partiti, nei sindacati - per organizzare
un gruppo di resistenti alla guerra, per raccogliere fondi, per
realizzare un'azione pubblica.
Non
facciamoci prendere dall'angoscia della presunta impotenza. Ognuno di
noi può fare la differenza. Non c'è bisogno di azioni
“straordinarie” per mettersi in cammino. E' già in noi, qui ed
ora, la forza per opporci alla guerra con la nonviolenza. Ad ognuno
di fare qualcosa.
Movimento Nonviolento
* Raccogliere fondi come impegno personale o collettivo, e versare sul
c/c postale n.18745455 intestato a Movimento
Nonviolento, via Spagna 8 – 37123 Verona,
o bonifico su
IBAN:
IT35 U 07601 11700 0000 18745455 con causale: "Un euro al giorno
toglie la guerra di torno". Verrà dato conto pubblicamente
dell'utilizzo.
Anche qui:
e
qui:
Per info e contatti stampa: 348 2863190
Mao
Valpiana, Verona
mao@nonviolenti.org
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