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sabato 30 settembre 2017
mercoledì 27 settembre 2017
LA NATO BOCCIA IL DISARMO NUCLEARE
dalla pagina https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/21488911
#NO GUERRA #NO NATO
Italia
27 set 2017 — Manlio Dinucci
Il giorno dopo che il presidente Trump prospettava alle Nazioni Unite uno scenario di guerra nucleare, minacciando di «distruggere totalmente la Corea del Nord», si è aperta alle Nazioni Unite, il 20 settembre, la firma del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
Votato da una maggioranza di 122 stati, esso impegna a non produrre né possedere armi nucleari, a non usarle né a minacciare di usarle, a non trasferirle né a riceverle direttamente o indirettamente, con l’obiettivo della loro totale eliminazione.
Il primo giorno il Trattato è stato firmato da 50 stati, tra cui Venezuela, Cuba, Brasile, Messico, Indonesia, Thailandia, Bangladesh, Filippine, Stato di Palestina, Sudafrica, Nigeria, Congo, Algeria, Austria, Irlanda e Santa Sede (che l’ha ratificato il giorno stesso). Il Trattato entrerà in vigore se verrà ratificato da 50 stati.
Ma il giorno stesso in cui è stato aperto alla firma, la NATO lo ha sonoramente bocciato. Il Consiglio nord-atlantico (formato dai rappresentanti dei 29 stati membri), nella dichiarazione del 20 settembre, sostiene che «un trattato che non impegna nessuno degli stati in possesso di armi nucleari non sarà effettivo, non accrescerà la sicurezza né la pace internazionali, ma rischia di fare l’opposto creando divisioni e divergenze». Chiarisce quindi senza mezzi termini che «non accetteremo nessun argomento contenuto nel trattato».
Il Consiglio nord-atlantico esautora così i parlamenti nazionali dei paesi membri, privandoli della sovranità di decidere autonomamente se aderire o no al Trattato Onu sull’abolizione delle armi nucleari.
Annuncia inoltre che «chiameremo i nostri partner e tutti i paesi intenzionati ad appoggiare il trattato a riflettere seriamente sulle sue implicazioni» (leggi: li ricatteremo perché non lo firmino né lo ratifichino).
Il Consiglio nord-atlantico ribadisce che «scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è preservare la pace e scoraggiare l’aggressione» e che «finché esisteranno armi nucleari, la NATO resterà una alleanza nucleare».
Assicura però «il forte impegno della NATO per la piena applicazione del Trattato di non-proliferazione nucleare». Esso è invece violato, tra l’altro, dalle bombe nucleari statunitensi B61 schierate in cinque paesi non-nucleari – Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia. Le nuove bombe nucleari B61-12, che rimpiazzeranno dal 2020 le B61, sono in fase avanzata di realizzazione e, una volta schierate, potranno essere «trasportate da bombardieri pesanti e da aerei a duplice capacità» (non-nucleare e nucleare).
La spesa USA per le armi nucleari sale nel 2018 del 15% rispetto al 2017. Il Senato ha stanziato, il 18 settembre, per il budget 2018 del Pentagono circa 700 miliardi di dollari, 57 miliardi in più di quanto richiesto dall’amministrazione Trump.
Ciò grazie al voto bipartisan. I democratici, che criticano i toni bellicosi del presidente Trump, lo hanno scavalcato quando si è trattato di decidere la spesa per la guerra: al Senato il 90% dei rappresentanti democratici ha votato con i repubblicani per aumentare il budget del Pentagono più di quanto avesse richiesto Trump.
Dei 700 miliardi stanziati, 640 servono all’acquisto di nuove armi – soprattutto quelle strategiche per l’attacco nucleare – e alle aumentate paghe dei militari; 60 alle operazioni belliche in Afghanistan, Siria, Iraq e altrove.
L’escalation della spesa militare statunitense traina quella degli altri membri della NATO sotto comando USA. Compresa l’Italia, la cui spesa militare, dagli attuali 70 milioni di euro al giorno, dovrà salire verso i 100. Democraticamente decisa, come negli USA, con voto bipartisan.
(il manifesto, 26 settembre 2017)
Il giorno dopo che il presidente Trump prospettava alle Nazioni Unite uno scenario di guerra nucleare, minacciando di «distruggere totalmente la Corea del Nord», si è aperta alle Nazioni Unite, il 20 settembre, la firma del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
Votato da una maggioranza di 122 stati, esso impegna a non produrre né possedere armi nucleari, a non usarle né a minacciare di usarle, a non trasferirle né a riceverle direttamente o indirettamente, con l’obiettivo della loro totale eliminazione.
Il primo giorno il Trattato è stato firmato da 50 stati, tra cui Venezuela, Cuba, Brasile, Messico, Indonesia, Thailandia, Bangladesh, Filippine, Stato di Palestina, Sudafrica, Nigeria, Congo, Algeria, Austria, Irlanda e Santa Sede (che l’ha ratificato il giorno stesso). Il Trattato entrerà in vigore se verrà ratificato da 50 stati.
Ma il giorno stesso in cui è stato aperto alla firma, la NATO lo ha sonoramente bocciato. Il Consiglio nord-atlantico (formato dai rappresentanti dei 29 stati membri), nella dichiarazione del 20 settembre, sostiene che «un trattato che non impegna nessuno degli stati in possesso di armi nucleari non sarà effettivo, non accrescerà la sicurezza né la pace internazionali, ma rischia di fare l’opposto creando divisioni e divergenze». Chiarisce quindi senza mezzi termini che «non accetteremo nessun argomento contenuto nel trattato».
Il Consiglio nord-atlantico esautora così i parlamenti nazionali dei paesi membri, privandoli della sovranità di decidere autonomamente se aderire o no al Trattato Onu sull’abolizione delle armi nucleari.
Annuncia inoltre che «chiameremo i nostri partner e tutti i paesi intenzionati ad appoggiare il trattato a riflettere seriamente sulle sue implicazioni» (leggi: li ricatteremo perché non lo firmino né lo ratifichino).
Il Consiglio nord-atlantico ribadisce che «scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è preservare la pace e scoraggiare l’aggressione» e che «finché esisteranno armi nucleari, la NATO resterà una alleanza nucleare».
Assicura però «il forte impegno della NATO per la piena applicazione del Trattato di non-proliferazione nucleare». Esso è invece violato, tra l’altro, dalle bombe nucleari statunitensi B61 schierate in cinque paesi non-nucleari – Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia. Le nuove bombe nucleari B61-12, che rimpiazzeranno dal 2020 le B61, sono in fase avanzata di realizzazione e, una volta schierate, potranno essere «trasportate da bombardieri pesanti e da aerei a duplice capacità» (non-nucleare e nucleare).
La spesa USA per le armi nucleari sale nel 2018 del 15% rispetto al 2017. Il Senato ha stanziato, il 18 settembre, per il budget 2018 del Pentagono circa 700 miliardi di dollari, 57 miliardi in più di quanto richiesto dall’amministrazione Trump.
Ciò grazie al voto bipartisan. I democratici, che criticano i toni bellicosi del presidente Trump, lo hanno scavalcato quando si è trattato di decidere la spesa per la guerra: al Senato il 90% dei rappresentanti democratici ha votato con i repubblicani per aumentare il budget del Pentagono più di quanto avesse richiesto Trump.
Dei 700 miliardi stanziati, 640 servono all’acquisto di nuove armi – soprattutto quelle strategiche per l’attacco nucleare – e alle aumentate paghe dei militari; 60 alle operazioni belliche in Afghanistan, Siria, Iraq e altrove.
L’escalation della spesa militare statunitense traina quella degli altri membri della NATO sotto comando USA. Compresa l’Italia, la cui spesa militare, dagli attuali 70 milioni di euro al giorno, dovrà salire verso i 100. Democraticamente decisa, come negli USA, con voto bipartisan.
(il manifesto, 26 settembre 2017)
domenica 24 settembre 2017
False Flag Operations = Operazioni sotto falsa bandiera ...
dalla pagina https://www.macrolibrarsi.it/speciali/introduzione-estratto-dal-libro-false-flag-sotto-falsa-bandiera.php
Introduzione - Estratto dal libro "False Flag - Sotto Falsa Bandiera"
[...]
Opportunità
Si tratta di creare i presupposti per poter poi raccogliere e sfruttare delle opportunità calcolate con cura e, in alcuni casi, di lasciare che gli eventi “avvengano” per poi strumentalizzare l’accaduto, anche qualora comporti tragedie e perdite di vite umane; altre volte si tratta di pianificare i cosiddetti “attacchi sotto falsa bandiera” per poter conseguire un determinato obiettivo, dopo avere manipolato degli “utili idioti” che poi divengono capri espiatori, e aver cooptato talpe, spie, dirigenti, informatori.
L’espressione “false flag” ha origine nei combattimenti navali, in cui l’utilizzo di una bandiera diversa da quella reale, nell’imminenza di un attacco, è considerato accettabile, a condizione che la vera bandiera venga innalzata nel momento in cui inizia l’attacco vero e proprio.
Con l’espressione “false flag operations”, invece, si è passati a indicare delle operazioni belliche auto-create, ideate cioè per far credere che l’attacco sia stato effettuato da gruppi diversi, rispetto ai reali esecutori, al fine di addossare loro la responsabilità di quanto accaduto, legittimando così eventuali rappresaglie, oppure, come si preferisce ammettere a denti stretti, di “sfruttare” qualche ghiotta opportunità. Dall’antichità a oggi le modalità si sono affinate, ma le strategie belliche di strumentalizzazione sono rimaste immutate.
Senza l’Undici settembre, non si sarebbe riusciti a convincere l’opinione pubblica a introdurre una serie di restrizione della privacy sul modello del Patriot Act, proprio come cinquant’anni prima non si sarebbero convinti gli americani a entrare in guerra senza l’attacco di Pearl Harbor. Due episodi tragici hanno segnato non solo la storia, ma anche il destino del Paese e del mondo, con una serie di reazioni a catena impossibili da fermare o invertire.
Nell’estate del 2002 un comitato di consulenti del Pentagono propose, ci ricorda Pino Cabras,
«... la creazione di una squadra di un centinaio di uomini, il P2OG (Proactive Preemptive Operations Group, ossia Gruppo azioni attive e preventive), con il compito di eseguire missioni segrete miranti a “stimolare reazioni” nei gruppi terroristici, spingendoli a commettere azioni violente che poi li metterebbero nelle condizioni di subire il “contrattacco” delle forze statunitensi. Il paradosso di una simile operazione è spinto fino a limiti estremi.
Pare che il piano debba in qualche modo opporsi al terrorismo causandolo. [...] Un’organizzazione come questa è perfetta per creare confusione e depistaggi, quel genere di caos che si determina nel passaggio dall’infiltrazione alla provocazione. Il documento del Pentagono si spinge poi a spiegare che l’uso di questa tattica consentirebbe di considerare responsabili degli atti terroristici provocati quei Paesi che ospitassero terroristi, a quel punto considerati dei Paesi a rischio sovranità».
Come vedremo, delle operazioni clandestine sono state approvate dalla CIA in funzione anticomunista dal 1948 in poi, anche se l’utilizzo di false flag è ben più “antico”.
Stragi, omicidi e attentati hanno però sempre un obiettivo specifico: generare paura; consolidare il potere o, all’opposto, produrre un cambio al vertice; indurre colpi di Stato od ottenere un casus belli per legittimare agli occhi dell’opinione pubblica una guerra; promuovere una svolta autoritaria oppure l’ennesima restrizione della libertà, che in tempi “normali” sarebbe impensabile proporre ai cittadini.
[...]
Introduzione - Estratto dal libro "False Flag - Sotto Falsa Bandiera"
di Enrica Perucchietti
[...]
Il 26 ottobre 2001 il presidente americano George W. Bush
firma un disegno di legge presentato solo tre giorni prima dal
repubblicano James Sensenbrenner e approvato dalla Camera e dal Senato.
Si tratta dell’Uniting and Strengthening America by Providing Appropriate Tools Required to Intercept and Obstruct Terrorism Act of 2001, meglio noto come “USA Patriot Act”.
L’autore della legge federale è Viet Dinh, assistente del Procuratore
generale degli Stati Uniti. La norma rinforza il potere dei corpi di
polizia e di spionaggio statunitensi allo scopo di ridurre il rischio di
attacchi terroristici quali quelli avvenuti appena un mese e mezzo
prima.
In questo modo la Casa Bianca è riuscita a introdurre delle restrizioni sulla privacy e, più in generale, delle misure “draconiane” per inasprire la sorveglianza dei cittadini e di tutti coloro che si apprestino a
entrare sul suolo americano. Misure che sarebbero state impensabili e
non sarebbero mai state accettate prima dell’Undici settembre. Questa
tragica data è stata infatti intesa dall’amministrazione Bush come
“un’occasione”, una “nuova Pearl Harbor”. David Rumsfeld avrebbe ammesso
che l’Undici settembre aveva creato «il genere di opportunità offerto dalla seconda guerra mondiale per rimodernare la guerra».
Anche
il presidente Bush e Condoleeza Rice avrebbero parlato dell’Undici
settembre in termini di opportunità. Sulle macerie del World Trade
Center sarebbe così nata l’occasione di soddisfare quelle che per i
neocon erano le condizioni essenziali per promuovere l’imperialismo
americano: l’attacco all’Afghanistan e all’Iraq, l’incremento delle
spese belliche e la promozione della nuova dottrina della guerra
preventiva.
Come per Pearl Harbor, quest’evento avrebbe diviso il
passato e il futuro in un prima e un dopo. Uno spartiacque storico che
avrebbe modificato per sempre l’immaginario e le strategie geopolitiche.
Un tale shock collettivo, una crisi talmente profonda e
devastante per l’opinione pubblica, che nulla dopo di esso sarebbe più
stato come prima. Gli Stati Uniti avrebbero potuto rispondere con misure
drastiche, ridurre le libertà civili, inasprire le misure di
sorveglianza nei confronti dei cittadini, ricorrere alla detenzione
preventiva dei sospetti e utilizzare la violenza fino in fondo.
Opportunità
Si tratta di creare i presupposti per poter poi raccogliere e sfruttare delle opportunità calcolate con cura e, in alcuni casi, di lasciare che gli eventi “avvengano” per poi strumentalizzare l’accaduto, anche qualora comporti tragedie e perdite di vite umane; altre volte si tratta di pianificare i cosiddetti “attacchi sotto falsa bandiera” per poter conseguire un determinato obiettivo, dopo avere manipolato degli “utili idioti” che poi divengono capri espiatori, e aver cooptato talpe, spie, dirigenti, informatori.
Ciò
avviene sempre, però, in base a obiettivi precisi, strategie studiate a
tavolino e interessi personali. Interessi che non corrispondono mai a
quelli delle masse. Si tratta delle cosiddette “false flag operations” o
“operazioni sotto falsa bandiera”: gli attacchi sotto falsa bandiera
per incolpare il nemico sono sempre avvenuti – lo dimostra persino la
storia antica – e non sono questione recente, né materia per
“complottisti”.
Anche quello di creare un nemico esterno / capro espiatorio per coalizzare l’opinione pubblica contro tale fantomatico pericolo – come splendidamente descritto da George Orwell in 1984, con il nemico pubblico numero uno del Partito, Emmanuel Goldstein – è uno dei trucchi più vecchi del mondo.
L’espressione “false flag” ha origine nei combattimenti navali, in cui l’utilizzo di una bandiera diversa da quella reale, nell’imminenza di un attacco, è considerato accettabile, a condizione che la vera bandiera venga innalzata nel momento in cui inizia l’attacco vero e proprio.
Con l’espressione “false flag operations”, invece, si è passati a indicare delle operazioni belliche auto-create, ideate cioè per far credere che l’attacco sia stato effettuato da gruppi diversi, rispetto ai reali esecutori, al fine di addossare loro la responsabilità di quanto accaduto, legittimando così eventuali rappresaglie, oppure, come si preferisce ammettere a denti stretti, di “sfruttare” qualche ghiotta opportunità. Dall’antichità a oggi le modalità si sono affinate, ma le strategie belliche di strumentalizzazione sono rimaste immutate.
[...]
Senza l’Undici settembre, non si sarebbe riusciti a convincere l’opinione pubblica a introdurre una serie di restrizione della privacy sul modello del Patriot Act, proprio come cinquant’anni prima non si sarebbero convinti gli americani a entrare in guerra senza l’attacco di Pearl Harbor. Due episodi tragici hanno segnato non solo la storia, ma anche il destino del Paese e del mondo, con una serie di reazioni a catena impossibili da fermare o invertire.
Nell’estate del 2002 un comitato di consulenti del Pentagono propose, ci ricorda Pino Cabras,
«... la creazione di una squadra di un centinaio di uomini, il P2OG (Proactive Preemptive Operations Group, ossia Gruppo azioni attive e preventive), con il compito di eseguire missioni segrete miranti a “stimolare reazioni” nei gruppi terroristici, spingendoli a commettere azioni violente che poi li metterebbero nelle condizioni di subire il “contrattacco” delle forze statunitensi. Il paradosso di una simile operazione è spinto fino a limiti estremi.
Pare che il piano debba in qualche modo opporsi al terrorismo causandolo. [...] Un’organizzazione come questa è perfetta per creare confusione e depistaggi, quel genere di caos che si determina nel passaggio dall’infiltrazione alla provocazione. Il documento del Pentagono si spinge poi a spiegare che l’uso di questa tattica consentirebbe di considerare responsabili degli atti terroristici provocati quei Paesi che ospitassero terroristi, a quel punto considerati dei Paesi a rischio sovranità».
Come vedremo, delle operazioni clandestine sono state approvate dalla CIA in funzione anticomunista dal 1948 in poi, anche se l’utilizzo di false flag è ben più “antico”.
Stragi, omicidi e attentati hanno però sempre un obiettivo specifico: generare paura; consolidare il potere o, all’opposto, produrre un cambio al vertice; indurre colpi di Stato od ottenere un casus belli per legittimare agli occhi dell’opinione pubblica una guerra; promuovere una svolta autoritaria oppure l’ennesima restrizione della libertà, che in tempi “normali” sarebbe impensabile proporre ai cittadini.
[...]
sabato 23 settembre 2017
9/11: "Frammenti ossei...". Notizia vecchia, ma non da dimenticare
dalle pagine:
Delle 2749 persone che furono uccise l'11 settembre 2001 al World Trade Center, i resti di 1151 non sono mai stati identificati...
Oltre 9000 frammenti umani non sono identificabili...
Centinaia di frammenti ossei sono stati trovati sui tetti di edifici adiacenti... Oltre 760 frammenti ossei delle dimensioni inferiori a 2.5cm sono stati raccolti su un solo edificio...
Quale forza può aver polverizzato tonnellate di cemento?
Quale forza può aver scagliato lateralmente pezzi di struttura in acciao del peso di tonnellate alla velocità iniziale di 80-90 km/h? Travi in acciaio che si sono conficcate nella facciata di edifici prospicenti...
Quale forza può aver ridotto scheletri umani in frammenti di qualche centimetro o meno?
- http://www.nydailynews.com/news/hope-pain-bravest-kin-wtc-hunt-article-1.263417
- http://911research.wtc7.net/cache/wtc/evidence/nydailynews_400bits.html
- http://www.nytimes.com/2006/04/06/nyregion/pieces-of-bone-are-found-on-building-at-911-site.html?mcubz=0
- https://www.youtube.com/watch?v=YW6mJOqRDI4 [versione integrale in inglese; in particolare verso la fine - 2:14:00 - ci sono testimonianze di parenti delle vittime]
- https://www.youtube.com/watch?v=1pXC5rZzvl4 [versione ridotta con sottotitoli in italiano; verso la fine - 53:00 - ci sono testimonianze di parenti delle vittime]
Oltre 9000 frammenti umani non sono identificabili...
Centinaia di frammenti ossei sono stati trovati sui tetti di edifici adiacenti... Oltre 760 frammenti ossei delle dimensioni inferiori a 2.5cm sono stati raccolti su un solo edificio...
Quale forza può aver polverizzato tonnellate di cemento?
Quale forza può aver scagliato lateralmente pezzi di struttura in acciao del peso di tonnellate alla velocità iniziale di 80-90 km/h? Travi in acciaio che si sono conficcate nella facciata di edifici prospicenti...
Quale forza può aver ridotto scheletri umani in frammenti di qualche centimetro o meno?
AE911Truth.org |
martedì 19 settembre 2017
11 settembre: Mentana manda in onda le bufale di Attivissimo
VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=JquIMRHgHiU
La replica di Massimo Mazzucco alla trasmissione di Mentana sull'11 settembre del 11/9/2017.
In questo video su YouTube Massimo Mazzucco, giornalista, blogger (luogocomune.net) e regista, autore fra l'altro del docu-film "11 settembre - La nuova Perl Harbor", replica alla trasmissione di Mentana sull'11 settembre, Speciale Bersaglio Mobile - 11 settembre, bufale e fatti, del 11/9/2017 e analizza punto per punto quelli che ritiene falsità, errori, omissioni o imprecisioni da parte di Paolo Domenico Attivissimo, giornalista, scrittore, conduttore radiofonico, traduttore e "debunker".
In particolare, Mazzucco nel video mostra testimonianze sia di privati cittadini che di giornalisti e vigili del fuoco, che sono state ignorate sia dal NIST che da Attivissimo, nonché dai mezzi di comunicazione di massa principali (mainstream media o msm in inglese).
Attivissimo, come sempre, è sarcastico e offensivo verso le persone per sminuirne l'immagine, vago nelle sue affermazioni categoriche e non cita le fonti, se non quando gli fa comodo; racconta mezze verità assieme a falsità, mette insieme teorie "complottiste" diverse e ne inventa altre per confondere persone intellettualmente, psicologicamente o culturalmente impreparate ad affrontare argomenti come gli eventi dell'11 settembre; quando gli conviene mente e omette, perlopiù scientemente, evidenze e testimonianze...
Mazzucco in modo sistematico, coerente e documentato dimostra, anche in questo video, che:
Il lungo elenco dei testimoni - esperti invitati alle Udienze di Toronto comprende:
Mike Gravel, ex-senatore statunitense e candidato presidenziale nel 2008; propone una commissione popolare per investigare gli enventi dell'11 settembre 2001
Cynthia McKinney, ex-membro del Cogresso USA e membro del partito dei Verdi dal 2007; richiede una nuova e indipendente indagine sugli eventi dell'11 settembre 2001
David Ray Griffin, professore in pensione di filosofia della religione e teologia alla Scuola di Teologia a Clairmont; ha pubblicato numerosi libri sugli attacchi dell'11 settembre 2001 ed è considerato uno dei più importanti esponenti del movimento per la verità sull'11 settembre
Michel Chossudovsky, professore in pensione di economia all'Università di Ottawa; direttore del Centro di Ricerca sulla Globalizzazione; autore di libri che mettono in risalto le relazioni tra il governo USA e al Qaeda
Barbara Honegger, ex Analista Politica ed ex Assistente Speciale di politica interna per la Casa Bianca; è stata Giornalista per gli Affari Militari alla Scuola superiore navale del Dipartimento della Difesa degli USA; il prof. Griffin afferma che il suo lavoro di ricerca sull'attacco al Pentagono "trasformerà la discussione di ciò che successe l'11 settembre"
David Chandler, insegnante di fisica, famoso per i suoi video sull'11 settembre; grazie a lui il NIST (National Institute of Standards and Technology] ha dovuto riconoscere che c'è stata accelerazione da caduta libera nel crollo dell'Edificio 7 del World Trade Center (WTC 7) ; ha messo in luce lacune, errori e menzogne nelle ricerche ufficiali sull'11 settembre
Niels Harrit, professore in pensione di chimica all'Università di Copenhagen, Danimarca; ha pubblicato uno degli articoli scientifici per la ricerca della verità sull'11 settembre: "Scoperta di materiale attivo termitico nelle polveri dalla catastrofe al WTC"
Richard Gage, architetto e membro dell'AIA (Istituto americano degli architetti); fondatore di AE911Truth (Architetti e ingegneri per la verità sull'11 settembre) che oggi [31 marzo 2016] comprende 2490 architetti e ingegneri che richiedono una nuova indagine sugli eventi dell'11 settembre 2001 al World Trade Center.
da The 9/11 Toronto Report, 2013, Indice
Il Rapporto di Toronto (oltre 450 pp. e 18 Capitoli) ha preso in esame:
- anomalie nel rapporto ufficiale della commissione sul 9/11
- le relazioni tecniche del NIST sul WTC, dichiarandole false
- il coinvlgimento della CIA
- il ri-esame di insider trading precedente l'11 settembre
- testimonianze di esplosioni nelle Torri Gemelle
- la conftazione dell'analisi del NIST sul WTC 7 (Edificio 7)
- l'evidenza di temperature estreme al WTC
- la scoperta di materiale esplosivo nelle polveri al WTC
- evidenze e testimonianza di esplosivi usati al Pentagono
da The 9/11 Toronto Report, 2013, quarta di copertina
Le opinioni dei membri della giuria delle Udienze di Toronto e le relazioni degli esperti presentate in questo volume costituiscono una chiara e inequivocabile attestazione che:
la spiegazione ufficiale dell'11 settembre è falsa e l'unico modo per ripristinare verità e responsabilità è abbattere il muro di segretezza e menzogne che è stato eretto dal governo USA sugli eventi dell'11 settembre.
Muro sostenuto dai principali mezzi di comunicazione di massa (msm, mainstream media), di cui Mentana è una delle tante espressioni, e dai cosiddetti "debunker" come Attivissimo...
leggi anche la pagina: http://presenzalongare.altervista.org/911.html
Pubblicato il 16 set 2017
La replica di Massimo Mazzucco alla trasmissione di Mentana sull'11 settembre del 11/9/2017.
In questo video su YouTube Massimo Mazzucco, giornalista, blogger (luogocomune.net) e regista, autore fra l'altro del docu-film "11 settembre - La nuova Perl Harbor", replica alla trasmissione di Mentana sull'11 settembre, Speciale Bersaglio Mobile - 11 settembre, bufale e fatti, del 11/9/2017 e analizza punto per punto quelli che ritiene falsità, errori, omissioni o imprecisioni da parte di Paolo Domenico Attivissimo, giornalista, scrittore, conduttore radiofonico, traduttore e "debunker".
In particolare, Mazzucco nel video mostra testimonianze sia di privati cittadini che di giornalisti e vigili del fuoco, che sono state ignorate sia dal NIST che da Attivissimo, nonché dai mezzi di comunicazione di massa principali (mainstream media o msm in inglese).
Attivissimo, come sempre, è sarcastico e offensivo verso le persone per sminuirne l'immagine, vago nelle sue affermazioni categoriche e non cita le fonti, se non quando gli fa comodo; racconta mezze verità assieme a falsità, mette insieme teorie "complottiste" diverse e ne inventa altre per confondere persone intellettualmente, psicologicamente o culturalmente impreparate ad affrontare argomenti come gli eventi dell'11 settembre; quando gli conviene mente e omette, perlopiù scientemente, evidenze e testimonianze...
Se vi interessano esempi di come lavorano i debunker [persone che smontano o cercano di smontare le "teorie complottiste"] guardate qualche video di Attivissimo o leggete qualche suo scritto - ad es. nel libro 11/9 La cospirazione impossibile o nel suo blog sull'11 settembre, oppure leggete 11 settembre. I miti da smontare (da lui tradotto) oppure cercate articoli come questo:
Sull'11 settembre sbugiardati Dario Fo e Compagni (per l'ennesima volta)...
Poi guardate le risposte di Mazzucco in 11 Settembre La Nuova Pearl Harbor, i video di AE911Truth.org (alcuni anche doppiati o con sottotitoli in italiano) o altri citati qui sotto...
Sull'11 settembre sbugiardati Dario Fo e Compagni (per l'ennesima volta)...
Poi guardate le risposte di Mazzucco in 11 Settembre La Nuova Pearl Harbor, i video di AE911Truth.org (alcuni anche doppiati o con sottotitoli in italiano) o altri citati qui sotto...
Mazzucco in modo sistematico, coerente e documentato dimostra, anche in questo video, che:
le bufale sono quelle raccontate da Attivissimo
i fatti sono quelli presentati da:
- The 9/11 Toronto Report, i
- 11 Settembre La Nuova Pearl Harbor, il più completo e dettagliato docu-film sul 9/11 di Mazzucco stesso
- Dietro la cortina di fumo, video che presenta l
- Expose 9/11 myths, di Vigili del Fuoco e Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre con numerose testimonianze, ignorate da NIST e Attivissimi vari
- Experts speak out, di
- 11 Settembre nella Comunità Accademica,
- Il Mito dell'11 Settembre, libro di Roberto Quaglia: opera lucida, profonda e al tempo stesso mai pesante, nello stile tipico di questo autore, che recentemente a scritto Il Fondamentalismo Hollywoodista ... anche questo da leggere!
- Zero. Inchiesta sull'11 settembre, libro e
- 11 Settembre, colpo di stato in USA, libro d
- scienziati e ricercatori come: i fisici David Chandler e Steven Jones, oltre 2900 Architetti e Ingegneri di AE911Truth.org...
- personalità come Andreas von Bülow (politico socialdemocratico tedesco, ex-ministro), Gore Vidal (scrittore, saggista, sceneggiatore e drammaturgo statunitense, morto nel 2012), Ferdinando Imposimato (magistrato, politico e avvocato italiano, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione), ...
Non si potrebbe pensare a persone più diverse fra loro: Blondet, Quaglia, Chiesa, Mazzucco, Imposimato... Eppure hanno in comune una convinzione:
la versione ufficiale sull'11 settembre è falsa.
- Ferdinando Imposimato, ex-magistrato italiano e presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione
- Herbert Jenkins, professore in pensione di psicologia alla Università McMaster, formatosi al College Oberlin e all'Università di Harvard
- Richard Lee, professore in pensione di antropologia all'Università di Toronto e precedentemente alle università di Harvard, Rutgers e Columbia; membro della Royal Society del Canada
- David Johnson, professore in pensione di pianificazione urbanistica e regionale all'Univserità del Tennessee, ex-presidente della U.S. Fullbright Association, formatosi a Yale e Cornell.
Il lungo elenco dei testimoni - esperti invitati alle Udienze di Toronto comprende:
Mike Gravel, ex-senatore statunitense e candidato presidenziale nel 2008; propone una commissione popolare per investigare gli enventi dell'11 settembre 2001
Cynthia McKinney, ex-membro del Cogresso USA e membro del partito dei Verdi dal 2007; richiede una nuova e indipendente indagine sugli eventi dell'11 settembre 2001
David Ray Griffin, professore in pensione di filosofia della religione e teologia alla Scuola di Teologia a Clairmont; ha pubblicato numerosi libri sugli attacchi dell'11 settembre 2001 ed è considerato uno dei più importanti esponenti del movimento per la verità sull'11 settembre
Michel Chossudovsky, professore in pensione di economia all'Università di Ottawa; direttore del Centro di Ricerca sulla Globalizzazione; autore di libri che mettono in risalto le relazioni tra il governo USA e al Qaeda
Barbara Honegger, ex Analista Politica ed ex Assistente Speciale di politica interna per la Casa Bianca; è stata Giornalista per gli Affari Militari alla Scuola superiore navale del Dipartimento della Difesa degli USA; il prof. Griffin afferma che il suo lavoro di ricerca sull'attacco al Pentagono "trasformerà la discussione di ciò che successe l'11 settembre"
David Chandler, insegnante di fisica, famoso per i suoi video sull'11 settembre; grazie a lui il NIST (National Institute of Standards and Technology] ha dovuto riconoscere che c'è stata accelerazione da caduta libera nel crollo dell'Edificio 7 del World Trade Center (WTC 7) ; ha messo in luce lacune, errori e menzogne nelle ricerche ufficiali sull'11 settembre
Niels Harrit, professore in pensione di chimica all'Università di Copenhagen, Danimarca; ha pubblicato uno degli articoli scientifici per la ricerca della verità sull'11 settembre: "Scoperta di materiale attivo termitico nelle polveri dalla catastrofe al WTC"
Richard Gage, architetto e membro dell'AIA (Istituto americano degli architetti); fondatore di AE911Truth (Architetti e ingegneri per la verità sull'11 settembre) che oggi [31 marzo 2016] comprende 2490 architetti e ingegneri che richiedono una nuova indagine sugli eventi dell'11 settembre 2001 al World Trade Center.
da The 9/11 Toronto Report, 2013, Indice
Il Rapporto di Toronto (oltre 450 pp. e 18 Capitoli) ha preso in esame:
- anomalie nel rapporto ufficiale della commissione sul 9/11
- le relazioni tecniche del NIST sul WTC, dichiarandole false
- il coinvlgimento della CIA
- il ri-esame di insider trading precedente l'11 settembre
- testimonianze di esplosioni nelle Torri Gemelle
- la conftazione dell'analisi del NIST sul WTC 7 (Edificio 7)
- l'evidenza di temperature estreme al WTC
- la scoperta di materiale esplosivo nelle polveri al WTC
- evidenze e testimonianza di esplosivi usati al Pentagono
da The 9/11 Toronto Report, 2013, quarta di copertina
Le opinioni dei membri della giuria delle Udienze di Toronto e le relazioni degli esperti presentate in questo volume costituiscono una chiara e inequivocabile attestazione che:
la spiegazione ufficiale dell'11 settembre è falsa e l'unico modo per ripristinare verità e responsabilità è abbattere il muro di segretezza e menzogne che è stato eretto dal governo USA sugli eventi dell'11 settembre.
Muro sostenuto dai principali mezzi di comunicazione di massa (msm, mainstream media), di cui Mentana è una delle tante espressioni, e dai cosiddetti "debunker" come Attivissimo...
leggi anche la pagina: http://presenzalongare.altervista.org/911.html
giovedì 14 settembre 2017
VIDEO – Le spese militari italiane spiegate in 4 minuti
dalla pagina http://milex.org/2017/09/09/video-le-spese-militari-italiane-spiegate-in-4-minuti/
A quanto ammontano le spese militari italiane in un anno, in un giorno, in un’ora? Quanti sono gli effettivi delle nostre Forze Armate? Quanti i comandanti e quanti i comandati? Per acquistare nuovi armamenti (cacciabombardieri, navi militari, blindati e carri armati) quanti miliardi vengono impiegati, ogni anno?
Se non conoscete le risposte il video sottostante, basato sui dati ufficiali elaborati da Osservatorio Mil€x e dai principali centri di ricerca mondiali sulle spese militari, servirà ad esaudire la vostra curiosità. Se invece l’enorme e sbilanciato impatto degli investimenti armati dell’Italia era a voi noto avrete uno strumento in più per diffondere numeri e analisi. In ogni caso, un video da rilanciare!
Noi pensiamo che una valutazione seria ed approfondita della spesa miltiare del nostro Paese sia fondamentale per esercitare un corretto controllo democratico. Una valutazione che non si può condurre senza un lavoro di studio preciso e competente, che necessita tempo e professionalità. Il lavoro che l’Osservatorio Mil€x ha deciso di intraprendere fin dall’inizio e che vi chiediamo di sostenere, per garantirlo anche in futuro. Non è facile occuparsi di questi temi, che per molti dovrebbero continuare a rimanere nascosti, opachi, poco conosciuti. Per qusto motivo abbiamo bisogno del vostro aiuto, possibile anche con il crowdfunding popolare promosso in collaborazione con Banca Etica e Produzioni dal Basso.
Se pensi anche tu che sia fondamentale svelare tutti i segreti delle spese militari italiane è il momento di sostenere Mil€x e tutti i suoi sforzi. Perché nessun altro ti dirà quello che ti diciamo noi, con dati e notizie inedite. E i “soldi armati” continueranno ad essere avvolti da un’opacità inaccettabile…
A quanto ammontano le spese militari italiane in un anno, in un giorno, in un’ora? Quanti sono gli effettivi delle nostre Forze Armate? Quanti i comandanti e quanti i comandati? Per acquistare nuovi armamenti (cacciabombardieri, navi militari, blindati e carri armati) quanti miliardi vengono impiegati, ogni anno?
Se non conoscete le risposte il video sottostante, basato sui dati ufficiali elaborati da Osservatorio Mil€x e dai principali centri di ricerca mondiali sulle spese militari, servirà ad esaudire la vostra curiosità. Se invece l’enorme e sbilanciato impatto degli investimenti armati dell’Italia era a voi noto avrete uno strumento in più per diffondere numeri e analisi. In ogni caso, un video da rilanciare!
Noi pensiamo che una valutazione seria ed approfondita della spesa miltiare del nostro Paese sia fondamentale per esercitare un corretto controllo democratico. Una valutazione che non si può condurre senza un lavoro di studio preciso e competente, che necessita tempo e professionalità. Il lavoro che l’Osservatorio Mil€x ha deciso di intraprendere fin dall’inizio e che vi chiediamo di sostenere, per garantirlo anche in futuro. Non è facile occuparsi di questi temi, che per molti dovrebbero continuare a rimanere nascosti, opachi, poco conosciuti. Per qusto motivo abbiamo bisogno del vostro aiuto, possibile anche con il crowdfunding popolare promosso in collaborazione con Banca Etica e Produzioni dal Basso.
Se pensi anche tu che sia fondamentale svelare tutti i segreti delle spese militari italiane è il momento di sostenere Mil€x e tutti i suoi sforzi. Perché nessun altro ti dirà quello che ti diciamo noi, con dati e notizie inedite. E i “soldi armati” continueranno ad essere avvolti da un’opacità inaccettabile…
sabato 9 settembre 2017
11 settembre 2017, Presenza a Longare
dalle 7.30 alle 11
per ricordare le tante vittime dell'11 settembre e della "Guerra al terrore"
per testimoniare la speranza che prima o poi si farà verità sugli eventi dell'11 settembre 2001
per sostenere le iniziative di Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre - AE911Truth.org
altre Fotografie
venerdì 8 settembre 2017
6 settembre 2017, Prof. Hulsey: "L'edificio 7 del WTC è crollato a causa del fuoco? No"
dal video https://www.youtube.com/watch?v=fRkgIV8U9f0
dal video https://cdnapisec.kaltura.com/index.php/extwidget/preview/partner_id/1909371/uiconf_id/36513372/entry_id/0_nglk89c0/embed/dynamic
dalla pagina http://www.wtc7evaluation.org/
Presentazione del dr. Leroy Hulsey all'Università dell'Alaska a Fairbanks sulla valutazione dell'Edificio 7 del World Trade Center [crollato alle 17.21 dell'11 settembre 2001]
Il prof. Hulsey in circa un'ora ha presentato:
Chi voleva lo sapeva già, sulla base dell'evidenza fisica della caduta libera (cioè senza alcuna resistenza) nei primi secondi (dimostrata dal fisico David Chandler, video); ma ora lo sappiamo anche sulla base di accurati calcoli e simulazioni strutturali.
Leggi anche:
dal video https://cdnapisec.kaltura.com/index.php/extwidget/preview/partner_id/1909371/uiconf_id/36513372/entry_id/0_nglk89c0/embed/dynamic
dalla pagina http://www.wtc7evaluation.org/
Presentazione del dr. Leroy Hulsey all'Università dell'Alaska a Fairbanks sulla valutazione dell'Edificio 7 del World Trade Center [crollato alle 17.21 dell'11 settembre 2001]
Il prof. Hulsey in circa un'ora ha presentato:
- i programmi software e i metod utilizzati per i calcoli e le simulazioni condotti finora dal suo gruppo
- il confronto fra assunzioni, modelli e analisi condotte da NIST e, rispettivamente, dal suo gruppo
- i limiti, le carenze, gli errori e di conseguenza le conslusioni errate della analisi condotta dal NIST sul crollo del WTC 7
- le conclusioni preliminari del suo studio
- i prossimi sviluppi, in particolare la conclusione delle simulazioni sulla caduta progressiva del WTC 7.
"L'edificio 7 è crollato a causa del fuoco?"
E la risposta è:
"No"
Chi voleva lo sapeva già, sulla base dell'evidenza fisica della caduta libera (cioè senza alcuna resistenza) nei primi secondi (dimostrata dal fisico David Chandler, video); ma ora lo sappiamo anche sulla base di accurati calcoli e simulazioni strutturali.
Leggi anche:
11 settembre 2001: i grattacieli non cadono così
venerdì 1 settembre 2017
Si avvicina l'anniversario dell'11 settembre...
dalle pagine
http://www.ae911truth.org/news/387-news-media-events-bobby-mcilvaine-act.html
http://911freefall.com/911-free-fall-83117-announcing-the-bobby-mcilvaine-world-trade-center-investigation-act/
http://www.press.org/events/bobby-mcilvaine-world-trade-center-investigation-act
http://www.ae911truth.org/news/387-news-media-events-bobby-mcilvaine-act.html
http://911freefall.com/911-free-fall-83117-announcing-the-bobby-mcilvaine-world-trade-center-investigation-act/
http://www.press.org/events/bobby-mcilvaine-world-trade-center-investigation-act
WTC
7 Study and Bobby McIlvaine Act to Propel Next Phase of AE911Truth
Activism
6 settembre - Lo
Studio sul WTC 7 [Edificio 7 del World Trade Center]
11 settembre - Il "Bobby
McIlvaine Act" per promuovere la prossima fase delle attività di
AE911Truth [Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre]
L'autunno
2017 sarà un momento cruciale per gli sforzi continui di AE911Truth
di informare il mondo e promuovere una nuova indagine sul World Trade
Center.
Il
6 settembre 2017, il dr. Hulsey dall'Università
dell'Alaska a Fairbanks presenterà risultati e conclusioni dello
Studio sul WTC 7 condotto dal suo gruppo: due anni di calcoli di
modellistica al calcolatore sul crollo dell'Edificio 7 del WTC.
AE911Truth
userà la sua relazione come mezzo per intensificare la pressione sul
Congresso degli Stati Uniti al fine di: iniziare una nuova indagine e
riconoscere la responsabilità di NIST [Istituto Nazionale per gli
Standards e la Tecnologia] per la sua versione fraudolenta sulla
distruzione del WTC.
Dopo
la presentazione del dr. Hulsey, l'11 settembre 2017
Bob McIlvaine, Peter Ketcham e Richard Gage presenteranno il “Bobby
McIlvaine World Trade Center Investigation Act” al National Press
Club a Washington, D.C. Lo stesso giorno e nei due giorni successivi,
i volontari di AE911Truth consegneranno a mano il "Bobby McIlvaine Act"
a tutti i 535 membri del Congresso.
Il
Bob McIlvaine Act, così chiamato dal nome del figlio di Bob
McIlvaine, tragicamente ucciso l'11 settembre mentre entrava nella
Torre Nord [una delle due Torri Gemelle] stabilirebbe un gruppo
parlamentare di inchiesta in ciascuna camera del Congresso per
investigare nuovamente la distruzione del WTC. L'obiettivo di
AE911Truth per il prossimo anno – e oltre, se necessario – sarà
di trovare uno o più membri del Congresso per presentare la
proposta.
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