sabato 8 giugno 2013

L'Italia in guerra anche dopo il 2014


Giuliano Battiston
07.06.2013
Altro che «ritiro». Al vertice Nato decisa la partecipazione a «Resolute Support». Nuova missione dopo l'Isaf, ma il parlamento non ne sa niente. Intanto Berlino dice sì

da http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9535/

AFGHANISTAN - italia, mondo

Il Parlamento non è stato informato. I cittadini non ne sanno niente. Ed è molto probabile che lo ignorino anche i deputati di Sel e del M5S, che nelle scorse settimane hanno presentato due distinte mozioni per il ritiro accelerato dei soldati italiani dall'Afghanistan: l'Italia si è già impegnata a contribuire militarmente a Resolute Support, la missione della Nato che dall'inizio del 2015 sostituirà la missione Isaf (International Security Assistance Force). A dirlo chiaro è tondo è stato Chuck Hagel, segretario alla Difesa degli Stati uniti, al termine del vertice interministeriale della Nato che si è tenuto il 4 e 5 giugno a Bruxelles. A partecipare c'erano ben 50 ministri della Difesa, provenienti dai 28 paesi membri della Nato e dai 22 paesi "non-Nato" che attualmente contribuiscono alla missione Isaf in Afghanistan. Nelle dichiarazioni successive al vertice, Hagel ha confermato che gli Stati uniti continueranno a essere il paese che più contribuisce in termini militari alla missione Nato in Afghanistan. Ma ha voluto sottolineare il sostegno ricevuto dall'Italia e della Germania: «Apprezziamo gli impegni che altre nazioni stanno assumendo - ha dichiarato -, inclusi gli annunci fatti dalla Germania e dall'Italia secondo i quali assumeranno il compito di nazioni-guida per le aree settentrionali e occidentali». ...