venerdì 14 giugno 2019

Petroliere, Iran respinge accuse USA

dalla pagina http://parstoday.com/it/news/iran-i190888-petroliere_iran_respinge_accuse_usa


L'Iran respinge categoricamente le affermazioni degli Usa della responsabilità di Teheran per gli ultimi attacchi alle petroliere.

Lo ha comunicato la missione iraniana all'Onu sottolineando che condanna nei termini più forti tali affermazioni. La guerra economica degli Stati Uniti e il terrorismo contro il popolo iraniano, nonché la loro massiccia presenza militare nella regione sono stati e continuano ad essere le principali fonti di insicurezza e instabilità nel Golfo Persico, si legge nella dichiarazione. "Né le invenzioni e le campagne di disinformazione, né incolpare vergognosamente gli altri - ha dichiarato la missione iraniana all'Onu - possono cambiare la realtà". Teheran, inoltre, ha "espresso preoccupazione per gli incidenti alle petroliere", chiedendo poi "alla comunità internazionale di essere all'altezza delle sue responsabilità nel prevenire le politiche e le pratiche sconsiderate e pericolose degli Usa e dei suoi alleati che aumentano le tensioni nella regione". 

Altri articoli sull'argomento da PressTV (Iran) e RT (Russia Today):

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Oman, attacco alle petroliere. Per Pompeo è responsabile l'Iran. Imminente una nuova guerra degli USA?

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ritiene che l'Iran sia dietro l'attacco a due petroliere giapponesi nel Golfo di Oman. Crede che Teheran voglia porre fine alla "campagna di massima pressione di successo" delle sanzioni di Washington. Siamo di fronte ad un nuovo pretesto per una nuova guerra da parte degli Stati Uniti?


Senza scomodare Esopo e la favola del lupo e dell'agnello, ormai è noto come gli USA oltre a cercarlo, quando non lo trovano, creano il pretesto di nuove guerre. Poche settimane fa il sabotaggio delle petroliere nei porti degli Emirati Arabi Uniti, oggi, l'attacco a due navi cargo giapponesi nel Golfo di Oman, proprio nel momento in cui Washington ha aumentato la sua presenza navale e aerea nella regione.

L'arrivo di cacciatorpediniere e bombardieri vari nella regione sembrano confermare l'intenzione degli USA quella di voler tutelare i suoi interessi nella regione dall'Iran ma essere allo stesso tempo difensore dei suoi alleati, Arabia Saudita in primis.

Ormai, come avvenuto per gli attacchi chimici in Siria, il passo è breve per scatenare un attacco che, in questo caso, avrebbe conseguenze devastanti in termini di vite umane, e anche dal punto di vista economico con il prezzo del petrolio che potrebbe salire alle stelle.

Nel momento in cui gli USA, attraverso i sedicenti 'caschi bianchi', stabilirono che l'esercito siriano aveva usato armi chimiche, senza alcuna verifica sul campo, fecero in pochi giorni partire l'attacco con decine di missili cruise contro la Siria, in collaborazione con Francia e Gran Bretagna.

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo poche ore fa ha dichiarato [CNN: Pompeo, without offering evidence, blames Iran for Gulf tanker attacksche, analizzando il tipo di armi usate e la sofisticazione degli attacchi, gli Stati Uniti sono giunti alla conclusione che l'Iran è responsabile degli attacchi a due petroliere nel Golfo di Oman.

Durante una conferenza a Washington, Pompeo ha spiegato che gli attacchi fanno parte di una "campagna" di "tensione crescente" da parte dell'Iran e una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali.

Trump: "Né gli Stati Uniti né l'Iran sono pronti a raggiungere un accordo"

Da parte sua, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ritenuto che è "troppo presto per pensare" di raggiungere un accordo con l'Iran.

Ciò è stato espresso nel suo account Twitter in seguito ad un incontro tenutosi oggi a Teheran tra il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il capo supremo del paese persiano, l'Ayatollah Ali Khamenei.

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2007: Brzezinski dichiara che un "False Flag Event" potrebbe far partire la guerra contro l'Iran

http://www.prisonplanet.com/articles/february2007/060207falseflag.htm

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Consigliamo anche un libro e un docu-film: