Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
Pacifismo. Un convegno internazionale a Roma
Il Convegno internazionale svoltosi a Roma, per iniziativa del Comitato No Guerra No NATO, si è concluso con l’impegno a costituire «un Coordinamento europeo perché i paesi attualmente appartenenti alla NATO riacquistino la loro sovranità e indipendenza, requisito fondamentale per creare una nuova Europa che contribuisca a relazioni internazionali improntate alla pace, al rispetto reciproco, alla giustizia economica e sociale» e a «collaborare con qualsiasi movimento democratico nel mondo persegua scopi analoghi». Come primo passo operativo, la creazione di «una rete internazionale di informazione, fattore chiave per contrastare la disinformazione e mistificazione dei grandi media». Queste le conclusioni dopo una intensa giornata di lavori in una affollata sala del Centro Congressi Cavour.
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Di notevole spessore storico e politico, l'intervento del magistrato Ferdinando Imposimato, che tra l’altro ha dicharato: «Nel corso delle indagini che ho fatto sulle stragi commesse in Italia, dalla strage di Piazza Fontana alla strage dell'Italicus, dalla strage di Piazza della Loggia alla strage di Bologna e alle stragi di Capaci e Via d'Amelio, nelle quali sono stati uccisi i miei colleghi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre agli uomini delle scorte, si è accertato che l'esplosivo utilizzato veniva dalle basi NATO. In alcune di queste basi, si riunivano terroristi neri, ufficiali della Nato, mafiosi, uomini politici italiani e massoni, alla vigilia di attentati. Questo è stato riferito da testimoni diretti. E questo accade dai primi anni Sessanta ininterottamente, sicché io sono convinto che la NATO ha avuto un ruolo negativo nella dinamica democratica di questo Paese ma anche di altri Paesi dell'Europa». Il Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione ha così concluso: «Il problema è che la disinformazione e il silenzio della stampa impediscono a gran parte della pubblica opinione di conoscere queste tremende verità che debbono essere portate all'esterno di questa sala perchè, minacciando la pace e la sicurezza, possono provocare una guerra devastante per tutti quanti noi».
(il manifesto, 29 ottobre 2015)
COMUNICATO FINALE DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA, PER UN’ITALIA NEUTRALE, PER UN’EUROPA INDIPENDENTE
I partecipanti al ”Convegno internazionale contro la Guerra, per un’Italia neutrale, per un’Europa indipendente” svoltosi a Roma il 26 ottobre 2015 per iniziativa del Comitato No Guerra No Nato — provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Cipro, Svezia, Lettonia, oltre che dagli Usa — denunciano la mega-esercitazione Nato Trident Juncture attualmente in corso nel Mediterraneo in preparazione di nuove aggressioni dell’Alleanza a guida Usa in Europa, Asia e Africa.
La Nato — responsabile di guerre che hanno causato milioni di morti, milioni di profughi e immani distruzioni — ci sta trascinando in una guerra senza fine i cui esiti, proseguendo lungo questa via, saranno catastrofici per il mondo intero.
Per uscire da questa spirale di guerra, i partecipanti al Convegno chiamano a un’alleanza fra tutte le forze democratiche, di pace, per la sovranità dei popoli, contro le guerre volute da un’infima minoranza di cinici profittatori.
Si impegnano a tal fine a costituire un Coordinamento europeo perché i paesi attualmente appartenenti alla Nato riacquistino la loro sovranità e indipendenza, requisito fondamentale per creare una nuova Europa che contribuisca a relazioni internazionali improntate alla pace, al rispetto reciproco, alla giustizia economica e sociale. Si impegnano allo stesso tempo a collaborare con qualsiasi movimento democratico nel mondo persegua scopi analoghi.
Come primo passo operativo in questo arduo compito, si impegnano a dar vita a una rete internazionale di informazione, fattore chiave per contrastare la disinformazione e mistificazione dei grandi media, per approfondire la conoscenza reciproca, per coordinare le forze in questa decisiva lotta.
Tutti i partecipanti all’incontro di Roma riceveranno una sintesi di tutti i lavori e il database dei loro indirizzi, in modo da istituire una forma preliminare di coordinamento e di reciproca informazione. Muoviamo verso un secondo incontro europeo. Tutti i partecipanti odierni si impegnano a estendere la mappa delle organizzazioni, dei singoli, desiderosi di partecipare a questo lavoro di costruzione.
(il manifesto, 29 ottobre 2015)