22 apr 2016 — Per la sicurezza, la sovranità, la legalità
Sono
in fase di sviluppo negli Stati Uniti le bombe nucleari B61-12,
destinate a sostituire le attuali B61 installate dagli Usa in Italia,
Germania, Belgio, Olanda e Turchia.
La B61-12 non è una semplice
versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare. Ogni singola
bomba ha una testata con quattro opzioni di potenza selezionabili: può
così svolgere la funzione di più bombe. La potenza media della B61-12
equivale circa a quella di quattro bombe di Hiroshima.
A
differenza della B61 sganciata in verticale sull’obiettivo, la B61-12
viene lanciata a distanza e guidata sull’obiettivo tramite una speciale
sezione di coda.
Sono in corso test per dotare la B61-12 della
capacità di penetrare nel terreno prima di esplodere, distruggendo i
bunker dei centri di comando e altre strutture sotterranee in un attacco
nucleare di sorpresa.
Queste sono le nuove bombe nucleari Usa
destinate anche all’Italia. Foto satellitari – pubblicate dalla
Federazione degli scienziati americani (Fas) – mostrano che a tale scopo
sono già state effettuate modifiche nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre.
Secondo le ultime stime della Fas, gli Usa mantengono oggi 70
bombe nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi), 50 in Turchia,
20 rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180.
Nessuno sa però con esattezza quante effettivamente siano le B-61,
destinate ad essere sostituite dalle B61-12.
Una cosa comunque è
certa: le B61-12, che gli Usa si preparano a installare in Italia, sono
armi che abbassano la soglia nucleare, ossia rendono più probabile il
lancio di un attacco nucleare dal nostro paese e lo espongono quindi a
una rappresaglia nucleare.
L’Italia – che fa parte del Gruppo di
pianificazione nucleare della Nato – mette a disposizione non solo il
suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma anche piloti che
vengono addestrati all’attacco nucleare con cacciabombardieri italiani
sotto comando Usa.
L’Italia viola in tal modo il Trattato di
non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato
nel 1975, che all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente
non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da
chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il
controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o
indirettamente».
L’Italia deve smettere di violare il Trattato
di non-proliferazione e, attenendosi a quanto esso stabilisce, deve
chiedere agli Usa di rimuovere immediatamente qualsiasi arma nucleare
dal territorio italiano e rinunciare a installarvi le nuove bombe B61-12
e altre armi nucleari. Liberare il nostro territorio nazionale
dalle armi nucleari, che non servono alla nostra sicurezza ma ci
espongono a rischi crescenti, è il modo concreto attraverso cui possiamo
contribuire a disinnescare l’escalation nucleare e a realizzare la
completa eliminazione delle armi nucleari che minacciano la
sopravvivenza dell’umanità.
Comitato No Guerra No Nato