Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
11 mag 2016 — Manlio Dinucci
Il giorno stesso (4 maggio) in cui si è insediato alla NATO il nuovo Comandante Supremo Alleato in Europa – il generale USA Curtis Scaparrotti, nominato come i suoi 17 predecessori dal Presidente degli Stati Uniti – il Consiglio Nord Atlantico ha annunciato che al quartier generale della NATO a Bruxelles verrà istituita una Missione ufficiale israeliana, capeggiata dall’ambasciatore di Israele presso la UE.
Il giorno stesso (4 maggio) in cui si è insediato alla NATO il nuovo Comandante Supremo Alleato in Europa – il generale USA Curtis Scaparrotti, nominato come i suoi 17 predecessori dal Presidente degli Stati Uniti – il Consiglio Nord Atlantico ha annunciato che al quartier generale della NATO a Bruxelles verrà istituita una Missione ufficiale israeliana, capeggiata dall’ambasciatore di Israele presso la UE.
Israele
viene così integrato ancora di più nella NATO, alla quale è già
strettamente collegato tramite il «Programma di cooperazione
individuale». Ratificato dalla NATO il 2 dicembre 2008, tre settimane
prima dell’operazione israeliana «Piombo fuso» a Gaza, esso comprende
tra l’altro la collaborazione tra i servizi di intelligence e la
connessione delle forze israeliane, comprese quelle nucleari, al sistema
elettronico NATO.
Alla Missione ufficiale israeliana presso la
Nato si affiancheranno quelle del regno di Giordania e degli emirati del
Qatar e del Kuwait, «partner molto attivi» che verranno integrati ancor
più nella NATO per meriti acquisiti.
La Giordania ospita basi
segrete della CIA nelle quali – documentano il New York Times e Der
Spiegel – sono stati addestrati militanti islamici di Al Qaeda e
dell’ISIS per la guerra coperta in Siria e Iraq.
Il Qatar ha
partecipato alla guerra NATO contro la Libia, infiltrando nel 2011 circa
5mila commandos sul suo territorio (come dichiarato a The Guardian
dallo stesso capo di stato maggiore qatariano), quindi a quella contro
la Siria: lo ammette in una intervista al Financial Times l’ex primo
ministro qatariano, Hamad bin Jassim Al Thani, che parla di operazioni
qatariane e saudite di «interferenza» in Siria, con il consenso degli
Stati Uniti.
Il Kuwait, tramite l’«Accordo sul transito»,
permette alla NATO di creare il suo primo scalo aeroportuale nel Golfo,
non solo per l’invio di forze e materiali militari in Afghanistan, ma
anche per la «cooperazione pratica della NATO col Kuwait e altri
partner, come l’Arabia Saudita». Partner sostenuti dagli USA nella
guerra che fa strage di civili nello Yemen. Vi partecipa, con una
quindicina di cacciabombardieri, anche il Kuwait.
Al Kuwait
l’Italia fornisce ora 28 caccia Eurofighter Typhoon di nuova
generazione, costruiti dal consorzio di cui fa parte Finmeccanica
insieme a industrie di Gran Bretagna, Germania e Spagna. Un contratto da
8 miliardi di euro, il più grande mai firmato da Finmeccanica, nelle
cui casse entra circa la metà. È stato firmato il 5 aprile in Kuwait dal
ministro della difesa, Khaled al-Sabah, e dall’amministratore delegato
di Finmeccanica, Mauro Moretti.
Madrina dell’evento la ministra
Roberta Pinotti, efficiente piazzista di armi (vedi la vendita a Israele
di 30 caccia M-346 da addestramento avanzato). Gli Eurofighter Typhoon,
che il Kuwait userà per fare stragi nello Yemen e altrove, possono
essere armati anche di bombe nucleari: quelle in possesso dell’Arabia
Saudita (vedi il manifesto del 23 febbraio). All’addestramento degli
equipaggi provvede l’Aeronautica italiana, rafforzando «il fondamentale
ruolo di stabilizzazione regionale svolto dal Kuwait».
Un
successo della ministra Pinotti che, una settimana dopo aver venduto i
cacciabombardieri al Kuwait, è stata insignita dall'Unione Cattolica
Stampa Italiana con il Premio «Napoli Città di Pace 2016». Alla
cerimonia, il cardinale Crescenzio Sepe ha definito quello della Pinotti
«impegno al servizio della politica come forma più alta d’amore, che
mette sempre al centro la tutela e la dignità della vita umana»,
proponendo perciò «il cambio di denominazione del Dicastero della Difesa
in quello della Pace». Che ne pensa Papa Francesco?
(il manifesto, 10 maggio 2016)
(il manifesto, 10 maggio 2016)