1.c.
Da
SETAF
ad AFRICOM
- 1954, 20 ottobre: il trattato (accordo quadro) bilaterale segreto USA-Italia (BIA) sulle infrastrutture, limita la presenza americana in Italia esclusivamente alle truppe schierate per finalità previste dalla Nato
- 1955: costituzione della Forza Tattica dell'Esercito USA nel Sud Europa (USA SETAF)
- 1995, 2 febbraio: "Shell Agreement", o accordo quadro: il testo consiste di cinque articoli e di due allegati: il primo è un modello per futuri accordi "tecnici" base per base sull'uso delle installazioni, una specie di formulario prestampato con spazi in bianco per gli elementi specifici di ogni base; il secondo prevede la procedura per la restituzione delle installazioni o delle infrastrutture
- 2000: Vicenza rientra nel progetto “Joint vision 2020” [26] [27] un documento del Dipartimento della Difesa USA che parla di “organizzazioni innovative dedicate a trasformare la forza congiunta per il 21° secolo per ottenere la supremazia a spettro totale: persuasiva nella pace, decisiva nella guerra, superiore in qualunque forma di conflitto
- 2007: durante la presidenza di Bush, su suggerimento di Dick Cheney, Vice Presidente, e Donald Rumsfeld, Segretario della Difesa, co-fondatori del PNAC, “Piano per il nuovo secolo americano”, prende il via US Africa Command, in breve AFRICOM
- 2008, novembre : dopo l'elezione di Barack Obama, l'ambasciatore americano a Roma, Ronald P. Spogli, predispone un rapporto riservato (“catturato” e pubblicato nel 2010 da Wikileaks) per il Segretario di stato, Condoleezza Rice, in vista del suo incontro con il premier Silvio Berlusconi; il rapporto mette Vicenza e il Dal Molin al centro dei temi da trattare tra i vertici dei due paesi alleati
- 2008, 3 dicembre: i governi USA e italiano comunicano che SETAF diventa AFRICOM
- 2008, 8 dicembre: cerimonia della “trasformazione” da SETAF ad AFRICOM a Vicenza [23]
- 2010, dicembre - Wikileaks, Dal Molin a rischio con Africom di Marino Smiderle giornalista
Viene
messo in rete il rapporto riservato (quello del 2008)
dell'ambasciatore americano in Italia al Segretario di Stato.
Il governo italiano aveva dei dubbi: il cambiamento della SETAF in AFRICOM rientra nelle finalità NATO previste dal trattato bilaterale del 1954? L'Africa è fuori dalle finalità della NATO; le finalità della NATO giustificano la presenza militare USA in Italia: quindi trasformando SETAF in AFRICOM, le basi americane presenti in Italia hanno perso la legittimità sancita dal trattato bilaterale del 1954?
Il governo italiano aveva dei dubbi: il cambiamento della SETAF in AFRICOM rientra nelle finalità NATO previste dal trattato bilaterale del 1954? L'Africa è fuori dalle finalità della NATO; le finalità della NATO giustificano la presenza militare USA in Italia: quindi trasformando SETAF in AFRICOM, le basi americane presenti in Italia hanno perso la legittimità sancita dal trattato bilaterale del 1954?
Poi il governo italiano
si è lasciato convincere e ha accettato l'interpretazione
“estensiva” del trattato.
Lo spiega lo stesso
Spogli: «Il governo italiano ha risposto positivamente alla nostra
richiesta di un annuncio congiunto su AFRICOM durante la sua prossima
visita. Questo permetterà di evidenziare gli aspetti umanitari della
nostra missione in Africa e tenere lontano il più possibile il tema
dalla controversa espansione della base di Vicenza. E si potranno
illustrare le sinergie col Coespu, eccellente centro di addestramento
per “peacekeepers” [forze di pace …] africani che si trova
proprio a Vicenza».
- 2011-2012: nell'ultimo anno AFRICOM ha compiuto almeno 14 azioni principali in Africa (definite “esercitazioni militari”). Queste attività sono presentate come operazioni per “contrastare e sconfiggere le organizzazioni estremistiche violente” [Azzalini2 ; da un articolo del giornalista Antonio Mazzeo]