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Dal Molin, in pericolo la falda acquifera vicentina
Il cantiere della nuova base militare U.S.A. rischia di compromettere seriamente l’enorme bacino di acqua potabile destinata non solo a Vicenza e comuni limitrofi, ma anche a parte delle province di Padova, Rovigo e Venezia.
di Laura PavesiSecondo la documentazione prodotta dal Cnr e dall’Enea, l’Italia è il quarto Paese al mondo per risorse idriche dopo Canada, Stati Uniti e Norvegia e Vicenza è una delle città italiane più ricche di acqua.
A sua volta, l’area sulla quale sorgerà la nuova base statunitense, ubicata sul confine tra i comuni di Vicenza e Caldogno e attraversata dal fiume Bacchiglione, è una zona ricchissima in questo senso: nel suo sottosuolo è presente una delle maggiori falde acquifere di tutto il nord Italia.
Si tratta di un bacino da oltre 3 miliardi di metri cubi che fornisce acqua potabile a Vicenza e ad una trentina di comuni limitrofi, per un totale di circa 270.000 abitanti e di 28 milioni di metri cubi d’acqua erogati all’anno.
La Regione Veneto, inoltre, nell’ambito della pianificazione degli acquedotti regionali, ha deciso che parte dell’acqua vicentina va destinata anche a parte delle provincie di Rovigo, Padova e Venezia. La costruzione della nuova base militare [costruita e ribattezzata Del Din per confondere le acque...], però, costituirebbe un altissimo fattore di rischio per le falde sotterranee vicentine, già minacciate dall’inquinamento causato dalle industrie e dall’agricoltura locali.
continua...