Il cessate il fuoco di Putin c’è, la firma di Haftar ancora no
Yurii Colombo
A Mosca i colloqui indiretti sul conflitto in Libia tra i due litiganti. Ma l’«uomo forte» di Bengasi si prende una notte per riflettere
Conte invoca i caschi blu in Libia. Erdogan: «Forse, ma solo da osservatori»
Andrea Colombo
Prima di volare in Egitto il premier italiano cerca convergenze improbabili con il sultano di Ankara. E sull’ultimo pasticcio diplomatico sulla Libia nega ogni addebito: «Polemiche di basso cabotaggio»
L’«arrogante» Francia convoca il G5 Sahel
Stefano Mauro
Critiche a Macron, privo di strategia e empatia: «Non abbiamo bisogno di leader ma di partner». Strage di soldati nigerini: 89 uccisi nel peggiore attacco jihadista
L’Italia in Libia dalla cabina di regia allo strapuntino
Alberto Negri
I giovani contro la verità in ritardo di Khamenei
Farian Sabahi
Terzo giorno di proteste a Teheran dopo l’ammissione dell’abbattimento del Boeing. Le autorità negano: nessuno sparo sulla folla. Nel mirino dei manifestanti l’ayatollah e i pasdaran, ma non il presidente Rohani e il suo ministro Zarif
COMMENTI
Dottrina Trump, se ne esistesse una. Contro l’Iran l’evoluzione del conflitto permanente
Luca Celada
Incompetenza e disinteresse dell’amministrazione Usa alla base dell’escalation dei giorni scorsi. Nei proclami tornano ora i toni vietnamiti, ma se ieri il sergente Calley pagava per il massacro di My Lai, oggi il cecchino che faceva il tiro a segno sulle bambine irachene viene invitato alla Casa bianca
Anche Esper smentisce Trump, ma lui è occupato a prendersela con Sanders
Marina Catucci
Il segretario alla Difesa alla Cbs: «Mai vista una prova contro Soleimani». Primarie dem, oggi il dibattito in Iowa. Il presidente si intromette su Twitter: dà del pazzo a Bernie e deride l'uscente Booker
L’irresponsabilità di Trump e la mia sfida alla guerra
Bernie Sanders
Come senatore degli Stati Uniti, farò tutto quanto è nel mio potere per contenere questo presidente irresponsabile e impedire una guerra con l’Iran. Come presidente, m’ispirerei ad una concezione diversa nell’esercizio del potere americano: un potere che non si manifesta nella nostra capacità di distruzione, ma in quella di convergere con altre nazioni nella formazione di un consenso internazionale per fare fronte a sfide comuni