sabato 3 settembre 2011

11 settembre 2001

Gli USA non possono iniziare una guerra se prima non sono attaccati: ci vuole un casus belli.

1898 Pres. McKinley: Guerra ispano-americana
casus belli: affondamento della nave da guerra USA Maine - incolpata la Spagna
- Nel 1980 gli USA ammettono che la Spagna non era colpevole dell'affondamento

1941 Pres. Roosvelt: Seconda guerra mondiale
casus belli: attacco giapponese a Pearl Harbor
- Il governo di Washington sapeva da parecchie ore dell'attacco; volutamente la base non è informata tempestivamente... 3000 militari USA sacrificati al casus belli

1964 Pres. Johnson: Guerra del Vietnam
casus belli: incidente del Tonchino: incrociatore USA colpito da siluri del Vietnam del Nord
40 anni dopo lo stesso MacNamara ammette che si era trattato di un pretesto inventato...

1990 Pres. G.H. Bush: Prima guerra del Golfo
casus belli: massacro di bambini a Kuwait City da parte di truppe di Saddam: una infermiera kuwaitiana in lacrime racconta quelle atrocità davanti al Congresso USA; il governo USA avverte l'Arabia Saudita che mezzi corazzati di Saddam sono lungo il confine...
- Alcuni anni dopo alcuni giornalisti canadesi e USA scoprono che era stata una invenzione: la ragazza, figlia dell'ambasciatore del Kuwait, era stata preparata e aveva recitato; le foto satellitari di quel periodo non mostrano alcun mezzo corazzato nè truppe lungo il confine con l'Arabia Saudita

2001 Pres. G.W. Bush: Guerra in Afghanistan
casus belli: attacco alla Torri Gemelle (World Trade Center) a New York, attacco al Pentagono a Washington...
- "Sorge spontaneo il dubbio" soprattutto se leggi il Piano della CIA denominato "Operazione Northwoods" del 1962 o i documenti del PNAC...



« Questa congiunzione tra un immenso corpo di istituzioni militari ed un'enorme industria di armamenti è nuovo nell'esperienza americana. L'influenza totale nell'economia, nella politica, anche nella spiritualità; viene sentita in ogni città, in ogni organismo statale, in ogni ufficio del governo federale. Noi riconosciamo il bisogno imperativo di questo sviluppo. Ma tuttavia non dobbiamo mancare di comprendere le sue gravi implicazioni. La nostra filosofia ed etica, le nostre risorse ed il nostro stile di vita vengono coinvolti; la struttura stessa della nostra società.
Nei concili di governo, dobbiamo guardarci le spalle contro l'acquisizione di influenze che non danno garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dal complesso militare-industriale. Il potenziale per l'ascesa disastrosa di poteri che scavalcano la loro sede e le loro prerogative esiste ora e persisterà in futuro.
Non dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione di poteri metta in pericolo le nostre libertà o processi democratici. Non dobbiamo presumere che nessun diritto sia dato per garantito. Soltanto un popolo di cittadini allerta e consapevole può esercitare un adeguato compromesso tra l'enorme macchina industriale e militare di difesa ed i nostri metodi pacifici ed obiettivi a lungo termine in modo che sia la sicurezza che la libertà possano prosperare assieme.. »
 
Vuoi saperne di più sull'11 settembre? Se vuoi, parti da qui... e poi se vuoi continuare puoi trovare altre informazioni qui.

gruppo presenza a Longare