domenica 11 settembre 2011

Ecco tutte le malattie del dopo 11/9

da http://www.unita.it/


Quello che è accaduto l’11 settembre del 2001 ha avuto e continua ad avere profonde conseguenze per la salute delle persone. Alcune di queste conseguenze non erano state analizzate finora in modo scientifico. Ma, a dieci anni di distanza, si può tentare un bilancio. E’ quello che ha fatto The Lancet, la rivista di medicina pubblicata in Gran Bretagna ma famosa in tutto il mondo, dedicando a questo argomento il numero appena pubblicato.

E’ noto che tra i sopravvissuti all’attacco e i soccorritori del primo momento si riscontrò un aumento di alcune malattie come le patologie respiratorie e il disturbo post traumatico da stress, ma ora emerge che, a 10 anni di distanza dall’evento, queste persone continuano ad avere problemi di salute fisica e mentale. Subito dopo il disastro, oltre 50.000 persone sono state impegnate nelle operazioni di soccorso e ripulitura del luogo.
Questo vuol dire che sono state esposte per settimane a una mistura di asbesto, polvere di cemento, materiale da costruzione polverizzato, fumo. Tutte sostanze che, se inalate, possono essere fortemente nocive. Centinaia di lavoratori e volontari sono rimasti disabili e non possono più lavorare, altri continuano ad essere in cura per le conseguenze dell’esposizione. In particolare, si è visto che tra le persone che hanno lavorato a Ground Zero si riscontra un aumento di patologie come asma, sinusite, malattia da reflusso gastroesofageo, depressione, attacchi di panico, disturbo post traumatico da stress.

Parte di queste patologie sono state riconosciute ufficialmente da una legge del 2010: il James Zadroga 9/11 Health and Compensation Act. James Zadroga era un poliziotto di New York morto per problemi respiratori dopo aver prestato i primi soccorsi. Secondo la legge, vengono stanziati 2,8 miliardi di dollari per coloro che presentano una malattia dovuta all’esposizione alle polveri del World Trade Center e altri 1,5 miliardi di dollari per quelli che hanno bisogno di cure e controlli. Ma i fondi di compensazione non includono il cancro tra le malattie causate dall’esposizione alle polveri del crollo. Finora, infatti, non c’erano studi scientifici che legassero questa patologia all’esposizione. Tuttavia, secondo una nuova ricerca presentata proprio in questo speciale di Lancet, si avrebbe un aumento di casi di tumore tra i pompieri sopravvissuti al disastro.

Ma la rivista vuole andare oltre questi dati. Secondo gli autori dello speciale, quando si parla degli effetti sulla salute degli attacchi terroristici alle Torri gemelle, non si sta parlando solo delle malattie fisiche e mentali che hanno colpito i sopravvissuti e i soccorritori. Bisogna inserire nel novero anche tutti i problemi di salute dovuti alle due guerre che sono state scatenate in conseguenza di quell’evento: la guerra in Iraq e quella in Afghanistan. Se la si guarda sotto questo profilo, la situazione ci appare da subito ancora più drammatica.

In confronto con la precedente Guerra del Golfo del 1990, le truppe che tornano da Afganistan e Iraq oggi presentano una percentuale più alta di persone con patologie. In particolare, i militari soffrono di lesioni cerebrali traumatiche, disturbo post traumatico da stress, depressione, suicidio, abuso di alcol e comportamento aggressivo. Inoltre, spesso non viene considerato che anche i parenti dei soldati (in particolare i bambini) hanno un’alta incidenza di disturbi, come l’ansia e la depressione. E ultimo, ma non per importanza, c’è il problema della salute delle persone nei paesi teatro di queste due guerre. Tra gli articoli pubblicati ce n’è uno che riguarda gli attentati suicidi in Iraq in cui si dimostra che questi attentati uccidono molti più civili iracheni che soldati e che tra i civili a morire di più sono i bambini rispetto agli adulti.

7 settembre 2011